La proposta dell’Unione europea sul regolamento degli imballaggi sta destando forti preoccupazioni tra gli operatori della filiera del packaging. Proprio per discutere di queste nuove misure Amaplast (Associazione Nazionale Costruttori di Macchine e Stampi per Materie Plastiche e Gomma) e Ucima (Unione Costruttori Italiani di Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio) hanno organizzato il convegno “Regolamento imballaggi e impatto per la filiera del packaging”, che si è tenuto il 9 febbraio a Paese (TV) presso la sede della società Galdi - Macchine Riempitrici in Cartoni Gable Top Galdi. L'evento ha dato vita a un confronto tra i protagonisti della filiera del packaging e le istituzioni sulle diverse criticità delle normative del Nuovo Regolamento Imballaggi e sulle strategie messe in atto. Un tema predominante per il settore, sviluppato nel corso di un incontro, che ha richiamato oltre 150 aziende.
Secondo gli organizzatori del convegno, la proposta della UE ignora un elemento fondamentale: la capacità delle imprese di fare innovazione che è l’unica arma per condurre tutti, veramente, verso un mondo più sostenibile. Con questo obiettivo le aziende continuano a lavorare senza lena per proporre materiali, tecnologie e impianti di riciclo che possano ulteriormente migliorare LCA e carbon footprint del settore manufatturiero.
Riccardo Cavanna Presidente di Ucima ha dichiarato:
Noi non siamo contro il cambiamento. Il problema è che questo regolamento sta creando confusione. Noi abbiamo avuto sempre un ruolo da protagonisti nel portare la filiera a raggiungere importanti risultati in termini di circular economy, ma abbiamo bisogno di un approccio concreto e che valorizzi il percorso intrapreso finora. L’obiettivo comune è la salvaguardia del nostro Pianeta.
Dario Previero, Presidente di Amaplast ha aggiunto:
La fattibilità tecnica del nuovo regolamento non è un aspetto da poco e va valutata attentamente. Fare fronte comune tra associazioni ha lo scopo di poter dar voce alle perplessità delle aziende e poter lavorare per la miglior soluzione possibile.
Nel corso dell’evento, Alberto Palaveri, presidente di Giflex - Gruppo Imballaggio Flessibile, ha inoltre sottolineato come in tutto il documento non si parli mai di life cycle assesment; aspetto che, invece, guida le scelte quotidiane delle aziende.
Ad ogni modo, la ricetta italiana dell’economia circolare ha mostrato in questi anni di essere un’eccellenza mondiale e questa proposta di regolamento può rappresentare una sfida, non solo per migliorare ulteriormente le tecnologie dell’intera filiera ma, anche, per far comprendere agli stakeholder politici e all’opinione pubblica il grande lavoro quotidiano portato avanti dalle aziende per contribuire a un mondo più sostenibile.