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Ereditata dal precedente mandato legislativo, la proposta della Commissione UE per una Direttiva sulle Dichiarazioni Ambientali (Green Claims Directive, GCD) mira a stabilire un quadro normativo per regolamentare la giustificazione e la comunicazione delle dichiarazioni ambientali volontarie in tutta l'UE. Al centro della proposta, e ancora oggetto di discussione, c'è il piano della Commissione UE di stabilire un meccanismo di "verifica ex-ante", che richiederebbe che le dichiarazioni ambientali e i sistemi di etichettatura venissero verificati da un ente indipendente ufficialmente accreditato. Essendo una Direttiva, il quadro dovrà essere trasposto in legge nazionale da tutti i 27 Stati membri, aumentando il rischio di frammentazione e divergenze nella sua attuazione.
Dall'ultimo aggiornamento, i negoziati tecnici tra le tre istituzioni europee sono progrediti lentamente. L'ultimo trilogo politico si è svolto il 24 aprile, con discussioni sul campo di applicazione della Direttiva. Questo è un punto chiave per Europen, che fin dall'inizio ha sostenuto l'istituzione di un quadro prevedibile e praticabile che eviti duplicazioni con il Regolamento sui Rifiuti di Imballaggio e Imballaggi (PPWR), recentemente entrato in vigore. Qual è la nostra richiesta concreta?
In parole semplici, chiediamo ai legislatori UE di garantire che il PPWR venga riconosciuto come una lex specialis. Questo garantirebbe che i requisiti del PPWR relativi alle dichiarazioni, chiariti nell'articolo 14 del Regolamento, prevalgano sugli obblighi della futura GCD, in caso di conflitto. Ciò è fondamentale per garantire la certezza giuridica degli operatori economici, evitando possibili sovrapposizioni e conflitti, e per fornire chiarezza alle autorità nazionali riguardo alle norme da applicare e far rispettare. In ultima analisi, questo sosterrà l'obiettivo di comunicare in modo chiaro e trasparente ai consumatori.
In quanto tale, la GCD rappresenta una concreta opportunità politica e la prima prova per dimostrare l'impegno dell'Europa per la semplificazione, creando un quadro normativo chiaro, proporzionato, che persegue la semplificazione dei processi e delle procedure e non produca nuove barriere all'interno del Mercato Unico Europeo.
Attualmente sotto la Presidenza polacca, si prevede che i negoziati si concludano prima di cedere il testimone alla Danimarca, che assumerà la Presidenza del Consiglio a luglio. Con molte questioni cruciali ancora irrisolte, la grande domanda rimane: i negoziatori taglieranno il traguardo prima della pausa estiva? Solo il tempo lo dirà.