Il Ministero della transizione ecologica conferma per l’anno 2021 la sola modalità gestionale dei rifiuti urbani in vigore.
Con lettera del 3 maggio 2021 il Mite risponde alle dimostranze avanzate dall’Associazione dei Comuni italiani (ANCI) che richiedeva interventi urgenti sulla disciplina dei rifiuti. Riceve quindi soddisfazione la Presidenza dell’ANCI che aveva richiesto tale risposta con lettera del 15 aprile inviata al Mite. Non si prevede nessuna modifica della definizione di rifiuto urbano, che peraltro comporterebbe l’apertura di una procedura di infrazione Ue.
Pur mantenendo vivo il sistema attuale per il 2021, il Mite sottolinea l’importanza della nuova disciplina introdotta dal Dlgs 116/2020 che limita la discrezionalità dei Comuni nel determinare la fascia di assimilazione dei rifiuti speciali agli urbani e conferma, allo stesso tempo, l’esclusione dall’applicazione della Tari delle superfici dove avviene la lavorazione industriale, compresi i magazzini di materie prime, di merci e di prodotti finiti, con buona pace di Confindustria che nel recente passato si era battuta per l'esclusione dalla tassazione di taluni locali appartenenti alle attività industriali.