di Antonio Mauri
Packsize, produttore statunitense di imballaggi, ha annunciato il lancio della sua nuova X5, un impianto, dedicato in particolare alle imprese che operano nell’e-commerce, in grado di produrre 600 scatole all’ora applicando automaticamente fino a due etichette per ogni scatola.
Crutchfield, uno dei principali rivenditori di prodotti elettronici, è stato uno dei primi ad adottare X5 nei propri stabilimenti con l’obiettivo di velocizzare la fase di imballaggio e, allo stesso tempo, ridurre l'impronta di CO2.
Chris Groseclose, Chief Fulfillment Officer di Crutchfield ha dichiarato:
Prima di collaborare con Packsize, avevamo diverse aree dedicate al confezionamento manuale dove erano presenti da cinque a otto persone che gestivano tra i 2.500 e i 3.000 ordini al giorno. La soluzione X5, invece, è in grado di creare direttamente la scatola, sigillarla e posizionarla autonomamente sul nastro trasportatore.
Rod Gallaway, CEO di Packsize, ha affermato:
Nell’ambito dell’e-commerce, le imprevedibili sfide di mercato degli ultimi due anni hanno spinto rivenditori e produttori a trovare soluzioni per risolvere le sfide legate all’automazione nella fase di imballaggio dei prodotti, alla carenza di manodopera e ai problemi dati dalla capacità produttiva per soddisfare la domanda dei consumatori con soluzioni sostenibili a monte e a valle della filiera. X5 ha posto rimedio a questi aspetti aumentando l'efficienza e riducendo l'impatto ambientale dell'e-commerce. Continuiamo a reinventare il futuro del packaging e a creare soluzioni che creano un trait d’union tra tecnologia, efficienza e sostenibilità.
X5 è in grado di ridurre i rifiuti che spesso derivano da scatole di grandi dimensioni. Infatti, vista la ridotta dimensione delle scatole prodotte dall’impianto, vengono limitati i costi e l'impatto ambientale provocati dal cartone in eccesso che non è effettivamente necessario. Ne consegue una ottimizzazione del rifornimento del corriere pari al 66% di scatole in più per ogni carico. L'impianto, inoltre, non usa i cuscinetti in plastica che fungono da riempitivo, riducendo ulteriormente le emissioni di CO2 legate al peso dell’imballo nella fase di spedizione.