Il 14 gennaio 2022, in Italia, è entrata in vigore la “Direttiva europea (UE) 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente”, la cosiddetta Direttiva SUP (Single Use Plastics). Di conseguenza, nel nostro Paese diventa vietata la commercializzazione di prodotti monouso in plastica come cannucce, agitatori per bevande, piatti, posate, bastoncini cotonati, asticelle per palloncini e alcuni tipi di contenitori in EPS per alimenti e bevande. Il divieto non riguarda solo la produzione e l’utilizzo dei manufatti nella gastronomia o nella ristorazione d’asporto, ma anche la vendita stessa da parte di supermercati e negozi.
La Direttiva SUP è stata concepita per stimolare gli Stati membri dell’Unione Europe a promuovere la transizione verso un modello di economia circolare e di adottare un diversificato ventaglio di misure al fine di ridurre l’incidenza sull’ambiente e sulla salute umana di determinati prodotti in plastica e, in particolare, dei prodotti in plastica monouso, i quali, essendo destinati ad avere un’unica applicazione di brevissima durata, sono ritenuti ad alto rischio di dispersione e di abbandono nell’ambiente, soprattutto in quello acquatico, e, quindi, considerati l’origine di un costante flusso di rifiuti.
Il 31 maggio 2021 la Commissione Europea aveva diffuso le linee guida di orientamento per l’applicazione della Direttiva 2019/904/UE con cui voleva fornire una “guida” sulle definizioni chiave in essa contenute e sugli esempi di prodotti da considerare come rientranti (o meno) nel suo campo di applicazione, al fine di garantire che le nuove norme fossero applicate correttamente e uniformemente in tutti gli Stati membri. La Direttiva europea era in seguito entrata in vigore il 3 luglio 2021.
Diversamente dal testo europeo, però, lo schema di recepimento italiano previsto dal Decreto Legislativo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 30 novembre 2021, esenta dall’applicabilità due categorie di prodotti: i rivestimenti in materiale plastico presenti in quantità inferiore al 10% del peso dell’articolo e che non costituiscano un componente strutturale principale dei prodotti finiti; gli articoli monouso in plastica biodegradabile e compostabile destinati al contatto con alimenti (ossia piatti, posate e contenitori) certificati in base agli standard europei (UNI EN 13432 o UNI EN 14995), prodotti con almeno il 40% di materia prima rinnovabile - percentuale che salirà al 60% dal primo gennaio 2024 - qualora non vi siano alternative riutilizzabili ai prodotti in plastica monouso destinati al contatto con gli alimenti.