Nell’ambito di una più ampia revisione della legislazione comunitaria dei materiali destinati al contatto alimentare - oggi disciplinata dal Regolamento 1935/2004/CE - la Commissione Ue sta lavorando a un nuovo Regolamento che sostituirà il Regolamento 282/2008/CE relativo ai materiali e agli oggetti di plastica riciclata destinati al contatto con gli alimenti.
La segnalazione proviene dalla stessa Commissione Ue che ha illustrato i concetti generali della nuova norma durante il seminario European Food Contact Plastic Webinar 2021, tenutosi il 12 ottobre. La Commissione ha informato dell’intenzione di modificare sostanzialmente la vecchia disciplina attraverso l’emissione di un Regolamento - quindi un atto vincolante tal quale per tutti gli Stati membri - che riscriva le regole per l’impiego della plastica riciclata destinata al contatto con alimenti.
La bozza di legislazione, già a buon punto secondo le informazioni pervenute dai rappresentanti europei, sostituirà il vecchio Regolamento 282/2008 che non rivestirà più la funzione di base autorizzativa per le decisioni, che fino a oggi avrebbero dovuto accordare il permesso di operare sui nuovi impianti di riciclo destinati alla produzione di plastica riciclata per contatto alimentare. Si presume quindi ci sarà una nuova prassi autorizzativa, anche per sciogliere lo stallo che fino a oggi ha interessato molteplici richieste di autorizzazione (circa 200) ancora sui tavoli di Bruxelles, nonostante abbiano ricevuto il benestare da parte dell’EFSA che, come è noto, si esprime sugli aspetti tecnici e di idoneità dell’impianto di riciclo, lasciando alla Commissione il compito di formalizzare l’autorizzazione con un atto dedicato.
L’altra novità attesa, e di sicuro interesse, riguarda il riferimento a tutti i processi di riciclo, con buona speranza degli operatori che trattano polimeri post-consumo diversi dal PET e che, con tutta probabilità, avranno parametri di riferimento specifici per l’idoneità degli impianti di riciclo di materiali diversi dal PET, destinati al contatto alimentare.
I concetti base su cui si articolerà il nuovo Regolamento avranno come riferimento:
- Una tecnologia adeguata, rispetto alla quale ci sarà un iter autorizzativo caso per caso;
- Il processo di riciclo, anch’esso soggetto ad autorizzazione;
- L’installazione, soggetta a controlli periodici.
Nella nota della Commissione si fa riferimento anche a sistemi alternativi alle municipalità e ai comuni che individuano schemi in “closed loop” con tecnologie di riciclo dedicate, operatori specifici e processi consoni al materiale da processare. L’idea di fondo di questo approccio è evitare la contaminazione del rifiuto nei passaggi degli schemi comunali di raccolta differenziata, per concentrarsi su scenari circoscritti che garantiscano univocità di articoli post consumo, sistemi di selezione, processi e tecnologie di riciclo.
Quanto a un’idonea tecnologia di riciclo per plastica post-consumo destinata al contatto alimentare, la Commissione pone più interrogativi che risposte, valutando criteri alternativi al “challenge test” quale metodologia di valutazione per decretare l’idoneità di un impianto nel produrre materiale riciclato destinato al contatto alimentare.
Sempre in base alle indicazioni della Commissione, si prospetta una più stretta collaborazione fra gli operatori industriali che sviluppano nuovi processi di riciclo delle materie plastiche destinate al contatto alimentare con le autorità pubbliche. I primi dovranno informare le autorità preposte, al fine di aggiornare gli iter autorizzativi esistenti con gli sviluppi e le innovazioni tecnologiche di settore.