Un nuovo primato per l’industria italiana del packaging

Il 29 giugno, durante l’assemblea annuale di Ucima, sono stati resi noti i dati sull’andamento delle macchine automatiche per il confezionamento e l'imballaggio che hanno registrato il record di tutti i tempi. Nel 2021, infatti, il comparto ha raggiunto un fatturato totale pari a 8,24 miliardi di euro, con un incremento del 5,5% rispetto al 2020, superando il precedente record del 2019 pari a 8,04 miliardi. Un risultato ancora più eclatante se si tiene conto delle restrizioni dovute alla pandemia che hanno caratterizzato l'intero 2021 e lo shortage mondiale di materie prime e componentistica che ha messo un freno a produzione e consegne negli ultimi mesi dell'anno.

I mercati internazionali
La spiccata vocazione all'export dei produttori italiani di tecnologie e soluzioni per il packaging si conferma anche nel 2021, con il fatturato estero che incide per il 78,4% su quello totale, per una cifra pari a 6,46 miliardi di euro. Dopo il calo del 4% del 2020, le esportazioni tornano quindi in territorio positivo, registrando un +6,2%. Con 2,15 miliardi di ricavi l'Unione Europea si conferma la principale area di destinazione delle macchine made in Italy e assorbe il 40,8% dell'intero export, con un +3,4% rispetto al 2020. Perde terreno l'Asia (-4,4%), ma resta comunque la seconda area più importante per l'export delle aziende italiane, con 942 milioni di euro di giro d'affari, pari al 17,8% del totale delle performance internazionali del settore. Terzo gradino del podio per il Nord America, che si distingue con una crescita significativa del +13% rispetto al 2020, che si aggiunge al +6% dell'anno precedente. Stati Uniti e Canada portano in dote 828 milioni di euro. Con il 9% del fatturato totale dell'export seguono Africa e Oceania (fatturato di 473 milioni), che scavalcano al quarto posto l'Europa extra-UE. Chiude la graduatoria il Centro e Sud America.

La graduatoria dei singoli paesi vede gli Stati Uniti d'America al primo posto, con 756 milioni di euro di macchine vendute e inviate oltreoceano. Per gli USA si registra una crescita del +13,1% rispetto al 2020, un incremento che si aggiunge a quelli degli ultimi anni. Seguono Francia e Germania, che dopo essere calate nel 2020, tornano a crescere, rispettivamente del +9,6% e del +10,1%. Il fatturato nel paese transalpino è stato pari a 364 milioni di euro, mentre le aziende tedesche hanno acquistato per 316 milioni di euro. La Cina resta al quarto posto, davanti al Regno Unito, che nel corso del 2021 ha superato la Spagna.

Mercato interno
Cresce anche il mercato italiano, con 1,77 miliardi di euro di giro d'affari e una crescita pari al 3,2% rispetto al 2020. La percentuale sul fatturato totale è pari al 21,6%. Un trend positivo che prosegue.

I settori clienti
Dal punto di vista dei settori clienti la suddivisione tra food & beverage e industrie non food è rispettivamente del 57,1% e del 42,9%. Nel dettaglio, il food incrementa l'acquisto di tecnologie rispetto al 2020 dell'8,8%, mentre il beverage ha visto calare il giro di affari del 3,4%. Se accorpati i due settori hanno registrato un incremento del 3,4% rispetto al 2021, con un fatturato di 4,7 miliardi di euro. Prima posizione tra i settori non food è occupata dalle macchine per il tissue, il tabacco e altro che scalza il pharma con 1,5 miliardi di euro, una fetta di fatturato pari al 18,2% e una crescita poderosa sul 2020 pari a +16,8%. Segue il settore farmaceutico con 1,4 miliardi di euro e un peso del 17,1% sui ricavi totali. Terzo posto per il settore cosmetico, in fase di assestamento dopo l'importante crescita del 2020. Durante il 2021 le tecnologie per il confezionamento di prodotti cosmetici hanno portato in dote 341 milioni di euro. La posizione successiva è occupata dal reparto chemicals & home care con 286 milioni di euro.

Le aspettative per il 2022
Durante l’assemblea, il neopresidente di Ucima Riccardo Cavanna, amministratore delegato e titolare di Cavanna spa, azienda piemontese specializzata in sistemi di confezionamento flowpack, ha dichiarato:

Nonostante il 2021 sia stato un anno complicato, tra forti limitazioni nel lavoro quotidiano, l'assenza di fiere e i rallentamenti nella supply chain, abbiamo assistito a un risultato davvero straordinario. Merito di un lavoro incessante svolto dalle nostre aziende in innovazione, ricerca di soluzioni smart e promozione delle tecnologie made in Italy. Il primo trimestre 2022 ha segnato un leggero calo pari al 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2021, ma gli ordini (saliti dell'8%) fanno sperare in un proseguo positivo dell'anno che tuttavia rischia di essere meno brillante di quello passato a causa di molte criticità: dai costi delle materie prime agli incrementi dei prezzi dei trasporti fino alla difficoltà nel reperire determinati componenti, così come le difficoltà dovute alle sanzioni alla Russia".