In attesa dei dati definitivi di prossima pubblicazione su Imballaggio in Cifre, l’Istituto Italiano Imballaggio fornisce prime sintetiche ipotesi sull’andamento 2021 del comparto packaging in relazione a fatturato, produzione, export, import e utilizzo apparente.
Barbara Iascone
Istituto Italiano Imballaggio
I dati definitivi relativi all’anno 2020 ci avevano mostrato un settore in piena salute, che aveva ben affrontato il momento difficile attraversato dall’economia mondiale. L’industria del packaging italiano era infatti riuscita a contenere le perdite in maniera egregia, registrando appena un -1,6% rispetto all’anno precedente per la produzione espressa in tonnellate, assestandosi intorno alle 16.642 t/000.
Anche in relazione al fatturato, il calo era stato decisamente inferiore a quello registrato dall’industria manifatturiera italiana nel suo complesso: il settore degli imballaggi aveva infatti registrato un -2,1%, raggiungendo i 33 miliardi di euro.
Basandoci sui primi dati di preconsuntivo, le ipotesi relative al 2021 parlano di una ripresa del settore con andamento tendenziale positivo. La produzione espressa in tonnellate dovrebbe registrare un incremento dell’1,5%, superando le 16.800 t/000.
A supportare la produzione saranno indubbiamente le esportazioni, che registrano un tasso tendenziale del +5,7%. Ma anche le importazioni registrano una crescita vivace, con un tasso di incremento pari a +1,9%.
L’utilizzo apparente, che non tiene conto di eventuali movimenti delle scorte, dovrebbe registrare una crescita pari al +3,4%, andando quindi anch’esso a sostenere la produzione.
Trend nei settori di impiego
A guidare la ripresa, la conferma dell’andamento positivo di alcuni settori strettamente legati al confezionamento.
Il settore alimentare sarà supportato, oltre che dalla conferma dell’andamento positivo delle conserve confezionate sia vegetali sia animali (carne in scatola, tonno ecc.) anche dalla ripresa, seppur graduale, del mondo Ho.Re.Ca, cominciata nel 2021 e che dovrebbe continuare nel 2022.
Anche la buona evoluzione tendenziale di altri settori del Largo Consumo aiuterà il mondo del confezionamento a riacquistare un andamento positivo: si pensi al settore cosmetico, tornato a livelli interessanti dopo il trend negativo del 2020. Tendenza positiva anche per le esportazioni di imballaggi vuoti, e saranno sempre i paesi europei i nostri migliori partner negli scambi commerciali sia in entrata che in uscita, con Germania e Francia in testa.
Per quanto riguarda le quotazioni delle materie prime utilizzate per produrre imballaggi, nel 2021 risultano tutte in crescita, con impennate negli ultimi due mesi dell’anno. Il fenomeno ha riguardato tutti i materiali, fatta eccezione per la cellulosa, i cui rincari sono stati decisamente più contenuti. Le differenze tra i tassi tendenziali medi del 2021 rispetto a quelli del 2020 sono molto marcate: per alcuni polimeri plastici parliamo addirittura di più del 90%, come lo stirolo butadiene acrilonitrile (ABS) per stampaggio.