Soluzioni digitali per la raccolta differenziata

di Giampiero Zazzaro

L’obbligo di prevedere un’etichetta ambientale su tutti i prodotti di consumo commercializzati in Italia, introdotto dal DL 116/2020, del 3 settembre 2020 secondo cui (art. 3, comma 3, lettera c) «tutti gli imballaggi siano opportunamente etichettati, secondo le modalità stabilite dalle norme UNI applicabili, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulla destinazione finale degli imballaggi», sarebbe dovuto scattare già il 1° gennaio 2022, ma è stato sospeso fino al 30 giugno, dando quindi agli operatori ulteriori sei mesi di tempo per adeguarsi.

In base alla nuova norma, tutti i produttori hanno il dovere di promuovere la prevenzione, il riutilizzo, il riciclo e il recupero dei rifiuti derivanti dall’imballaggio, informando correttamente i consumatori sulla natura dei materiali utilizzati e le loro destinazioni finali.

Alla luce di questo decreto, Bolsius e Harbor, due protagonisti del benessere, produttori rispettivamente di candele profumate e cosmetici naturali, hanno scelto di inserire sui propri packaging l’etichetta ambientale digitale (EAD) sviluppata da Junker, applicazione creata da Giunko, specializzata nello sviluppo di soluzioni cloud-based.

È un’etichetta completa e che mette ogni utente al riparo da errori. L’EAD di Junker sfrutta infatti un elemento già presente sulle etichette tradizionali, ovvero il codice a barre, per agganciare e geolocalizzare le informazioni di smaltimento dell’imballaggio: una soluzione adatta per tutti quei packaging che, come le candele o i cosmetici, dispongono di poco spazio per l’etichetta.

Da oggi chiunque acquisterà un prodotto Bolsius (candele o diffusori di fragranze) o un cosmetico naturale per la cura del viso, corpo e capelli del brand Phytorelax, di Harbor, non dovrà far altro che inquadrare, tramite l’app Junker, il codice a barre; dopodiché potrà visualizzare l’etichetta ambientale completa sul proprio smartphone. La scheda di prodotto, accessibile anche a non vedenti e ipovedenti, e disponibile in 10 lingue, ha al suo interno la lista di ciascun componente del packaging (ad esempio: tappo, vasetto, etichetta ecc..) il materiale specifico di ciascun componente con cui è stato realizzato il confezionamento e dove deve essere collocato in base alle regole della raccolta differenziata, stabilite dalle regole del proprio Comune. Nella scheda sono presenti ulteriori informazioni per valorizzare l’impegno delle due aziende sul fronte della sostenibilità. Questa soluzione, già impiegata con successo in altri settori merceologici, è stata recentemente premiata da Conai come una delle best practice di etichettatura ambientale.