In occasione della giornata internazionale del riciclo del 18 marzo 2024, Assorimap, l’associazione nazionale riciclatori e rigeneratori di materie plastiche, ha diffuso un comunicato stampa in cui dichiara che “è necessario definire nuove politiche e strategie per supportare le imprese del riciclo meccanico delle plastiche, leader mondiali per qualità delle materie prime seconde prodotte e per tecnologia di trasformazione”.
Secondo l’associazione, con l’imminente approvazione formale del Regolamento imballaggi e rifiuti di imballaggi da parte del Parlamento europeo, gli obiettivi dell’Unione Europea impongono nuovi investimenti per mettere gli impianti in linea con il principio dell’autosufficienza territoriale e l’innovazione tecnologica. Le imprese del riciclo meccanico delle plastiche sono un settore strategico, sottolinea Assorimap: in Italia il comparto è rappresentato da 300 imprese per 9.600 dipendenti e una capacità installata di riciclo di 1.800.000 tonnellate.
Non solo. L’associazione mette in risalto anche come il riciclo della plastica sia un segmento strategico dell’economia circolare, evidenza emersa chiaramente dal recente report del JRC (Joint Research Centre) della UE, che analizza i relativi effetti ambientali: il riciclo di una tonnellata di plastica, in luogo di un mix di incenerimento e smaltimento, incorpora chiari benefici di mitigazione del cambiamento climatico. I risparmi emissivi oscillano tra 1,1 e 3,5 tonnellate di CO2 equivalente per tonnellata di rifiuto plastico, rispettivamente da quelli più contenuti del polietilene a bassa densità a quelli più elevati del poliuretano. Sulla base delle quote di mercato dei polimeri, il beneficio medio si attesta a 1,9 tonnellate di CO2 equivalente per tonnellata di rifiuto plastico.
Come riferisce ancora Assorimap, in Italia il beneficio annuo stimato è di 7,2 milioni di tonnellate di CO2 equivalente evitate, che potrebbe garantire una riduzione di circa il 2% delle emissioni prodotte nel Paese (pari a 374 milioni di tonnellate di CO2 equivalente secondo il PNIEC - Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima).
Infine, conclude l’associazione, i benefici ambientali del riciclo rispetto a una pari produzione con materia prima vergine sono pari a 1,9 tonnellate equivalenti di petrolio, con una riduzione di CO2 pari a 1,4 tonnellate e un risparmio energetico di 3.000 kWh. Pertanto, l’aiuto da parte del governo alle imprese del comparto è fondamentale per poter accrescere una concorrenza nel libero mercato, sia per lo sviluppo della competitività e dell’efficienza, sia per rafforzare le esportazioni del Made in Italy.