Da rifiuto a risorsa

di Giampiero Zazzaro

Mentre il mondo sta cambiando a una velocità e intensità senza precedenti, la creatività, intesa come processo che porta a idee originali per trovare possibili soluzioni ai problemi complessi che riguardano l’intero pianeta, è ora più che mai fondamentale.
Oggigiorno i media esortano costantemente all’impegno sociale comune e compartecipato da parte dell'intera comunità, con l’obiettivo di trasmettere un senso di responsabilità condivisa per salvaguardare le risorse disponibili.

In tale ambito, il mondo accademico ricopre un ruolo chiave per il futuro dell’umanità, le cui scoperte possono suscitare l’interesse del mondo imprenditoriale, da sempre alla ricerca di nuove soluzioni in tema di sostenibilità.
In particolare, l'Università Statale dell’Oregon ha dato vita a un nuovo studio, attraverso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari, dimostrando che dagli scarti delle mele è possibile realizzare un imballaggio ecologico in grado di sostituire la plastica.

Attualmente la carta riciclata dei giornali è uno degli ingredienti principali del confezionamento per alimenti, diventata sempre più diffusa perché compostabile. Tuttavia, la continua riduzione della stampa dei giornali ha avuto delle ripercussioni sulla successiva fase di riciclo della carta, creando così spazio a nuove opportunità di mercato.

Yanyun Zhao, docente dell’Università dell’Oregon, alla guida di un gruppo di ricerca che si occupa di trovare nuovi imballi sostenibili per alimenti, ha scoperto la sansa di mela (ovvero l’insieme di frammenti, pezzetti di buccia e residui che avanzano dopo la spremitura) e altri derivati dalla lavorazione di succhi di frutta e verdura e dalla vinificazione, come alternativa alla carta dei giornali destinata alla produzione di pasta di carta riciclata per nuovi imballi, riuscendo a ottenere un brevetto.

"In questo momento, la sansa di mela viene in genere compostata o utilizzata come cibo per animali. Abbiamo pensato: perché non trasformarlo in un prodotto ecologico?" Ha affermato Yanyun Zhao, la cui ricerca mira a ridurre la perdita e lo spreco di cibo lungo tutta la catena alimentare.
La docente si augura che in futuro la sansa di mela possa diventare l'ingrediente principale di contenitori per alimenti e bottiglie per bevande.

Tuttavia, questa soluzione presenta un ostacolo non trascurabile, ovvero la scarsa resistenza all'acqua, che rischia di non conservare adeguatamente i prodotti in condizioni di elevata umidità.

A tale proposito, un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Food and Bioproducts Processing (che tratta i processi di trasformazione dei prodotti biologici, sfruttando la sinergia tra biotecnologia, biotrasformazione e ingegneria alimentare) ha evidenziato come il team dell’Università dell’Oregon sia riuscito a creare soluzioni eco-compatibili, compostabili ed economiche a base di sansa di mela che, allo stesso tempo, fossero in grado di migliorare la resistenza all'acqua dei prodotti.

Per ottenere questo risultato sono state adottate due strategie: incorporare polimeri naturali e applicare rivestimenti idrorepellenti sulla superficie del prodotto. I polimeri e i composti studiati sono stati la lignina (componente essenziale del legno; in particolare è stata utilizzata quella di rabarbaro), il chitosano (un aminopolisaccaride derivato dalla chitina, sostanza naturale presente nel guscio dei crostacei marini, usato anche nell'industria della carta che, grazie a una precedente scoperta del team, è in grado di ridurre l’assorbimento d'acqua dei film di nanofibre di cellulosa - CNF) e il glicerolo (parte costitutiva di tutti i grassi e gli oli presenti in natura; spesso aggiunto a un materiale per renderlo più morbido e flessibile; anche in questo caso alcuni studi hanno dimostrato che, a bassi livelli, il glicerolo è in grado di diminuire l'assorbimento d'acqua).
In un secondo tempo, i ricercatori hanno determinato le quantità ottimali di questi polimeri naturali e composti naturali, aggiungendo una piccola percentuale di fibra di cartone per dare maggiore consistenza all’imballo.

Sarà quindi possibile ottenere imballi completamente naturali in un futuro non troppo lontano?
Dipende molto dalla ricerca scientifica e tecnologica, fondamentale anche nel settore degli imballaggi sostenibili, poiché rappresenta il volano per lo sviluppo di un’economia circolare e costituisce il motore della forza culturale che crea nuovi modelli di comportamento, senza impedire una crescita continua del sistema economico globale.