Carta e cartone: fiore all'occhiello dell’economia circolare

Nei giorni scorsi Unirima (Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri) aderente a Erpa (European Recovered Paper Association), branca di EuRic (European Recycling Industries’ Confederation) ha pubblicato il rapporto annuale 2021, con l’obiettivo di delineare l’andamento del comparto della carta da macero, mettendone in luce le caratteristiche, i driver in atto e i possibili sviluppi futuri.  

Il documento descrive un settore che, nonostante il protrarsi della crisi pandemica, ha vissuto un anno importante, confermandosi leader nel comparto dell’economia circolare. Nel 2020, di fatto, è stato superato con largo anticipo il target di riciclo dell’85% degli imballaggi cellulosici da conseguire entro il 2030, e si è finalmente avuta l’approvazione dell’atteso decreto End of Waste, essenziale per supportare le imprese del riciclo che producono una materia prima di qualità destinata all’industria cartaria a valle.

Se i mesi scorsi sono stati decisivi per la regolamentazione del settore dell’economia circolare, con l’approvazione del decreto End of Waste e il recepimento del Pacchetto Economia Circolare, i prossimi rappresenteranno uno snodo cruciale per l’Italia, che con il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) può ambire a importanti investimenti, dando il via ad un ciclo virtuoso.

Di fatto il PNRR prevede complessivamente 59,47 miliardi di euro per l’attuazione di iniziative nell’ambito della “Rivoluzione verde e la transizione ecologica”, di cui 1,5 miliardi di euro sono destinati alla realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti urbani e ammodernamento degli esistenti, e 600 milioni di euro all’implementazione dei cosiddetti “progetti faro di economia circolare”. Si tratta di misure mirate in alcuni settori a forte valore aggiunto, con target di riciclo specifici tra cui Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), carta e cartone, plastica e tessile che riguardano anche in questo caso la realizzazione di nuovi impianti l’ammodernamento di quelli esistenti.

L’intero settore oggi conta circa 600 impianti di trattamento rifiuti recuperabili ai quali vengono conferite le raccolte differenziate di carta e cartone provenienti sia dai Comuni (rifiuti urbani) sia da attività commerciali, artigianali, industriali e terziarie (rifiuti speciali) per produrre una materia prima (carta da macero) destinata alle cartiere e, con le imprese del trading, il fatturato complessivo del settore ammonta a circa 4 miliardi di euro con circa 20 mila addetti.