di Giampiero Zazzaro
Recoup, società di consulenza inglese che ha l’obiettivo di promuovere l’uso della plastica riciclata, ha messo in discussione la scelta di un grande supermercato: passare dalle bottiglie in HDPE, facili da riciclare e a basso impatto ambientale, a un imballo in cartone a base vegetale.
Questa scelta strategica è data dall’esigenza di ridurre la plastica nelle confezioni, perché erroneamente considerata un male per l’ambiente. Secondo la società britannica questa iniziativa potrebbe provocare una maggiore confusione da parte del consumatore, sempre più convinto che combattere l’uso della plastica sia la risposta giusta alla salvaguardia ambientale.
Anne Hitch, responsabile della divisione “Citizen and Stakeholder Strategy” di Recoup, ha commentato: “La riciclabilità delle confezioni per bevande di cartone è una questione che coinvolge sempre più i cittadini e dobbiamo chiederci se sia corretto definire un prodotto "riciclabile al 100%", quando sappiamo che tanti consumatori non sono in grado di posizionare l'articolo, una volta utilizzato, nel giusto contenitore. Questo potrebbe provocare una, seppur non intenzionale, contaminazione del secco misto riciclabile”.
Recoup tiene a sottolineare che le bottiglie di plastica vengono raccolte da ogni singolo contenitore dalle autorità locali del Regno Unito, mentre viene recuperato solo il 65% degli imballi in cartone. Inoltre, la natura multimateriale delle confezioni in cartone rende il loro processo di riciclo più complesso rispetto agli imballi realizzati in polietilene ad alta densità (HDPE).
Katherine Fleet, responsabile della divisione “Sustainability and Circularity” di Recoup, ha aggiunto: “La scelta di un imballaggio sostenibile considerato migliore rispetto agli altri dovrebbe tener conto di tutti gli aspetti in termini di sostenibilità, incluso il grado di riciclabilità. Trasparenza e veridicità sono aspetti necessari per sostenere la qualità di un materiale, così come comprendere qual è il suo reale impatto ambientale, in modo da evitare false promesse al consumatore finale”.
Altro aspetto da considerare è l'etichetta "Carbon Neutral" che appare su questi nuovi imballaggi Tetra Pak, per dimostrare al consumatore che questa scelta riduce la CO2. Tuttavia, non è ancora chiaro come questo traguardo sia stato raggiunto. Sebbene le materie prime del cartone e del PE a base di canna da zucchero possano essere considerate risorse naturali, è evidente che ci sarà un impatto ambientale associato alla loro estrazione e alla successiva conversione in materiali per l’imballaggio, senza considerare le ulteriori conseguenze legate al trasporto e allo smaltimento lungo tutta la catena di approvvigionamento.
Quante verità ancora da scoprire per i consumatori…