Plastica e impatto ambientale, le alternative più sostenibili del 2023

Nel 2022, secondo il report di Bloomberg dello scorso dicembre, sono state prodotte a livello globale 400 milioni di tonnellate di plastica: si tratta di un dato allarmante, considerando che nel 1950 le tonnellate prodotte annualmente erano di appena 2 milioni. Se il ritmo di produzione rimane lo stesso, si stima infatti che entro il 2050 le tonnellate di plastica prodotte globalmente supereranno il miliardo.

Questi numeri si traducono, secondo le valutazioni dell’Ocse del 2022, in un livello di emissioni di gas serra che rappresenta il 3,4% delle emissioni globali. Inoltre ad oggi, nonostante i dati del 2021 per l´Italia indichino un risparmio di oltre 800 mila tonnellate di CO2 grazie al riciclo degli imballaggi in plastica, risulta che solo il 9% dei rifiuti globali in questo materiale viene riciclato correttamente.

Il mondo degli imballaggi ha un impatto determinante su questi dati, essendo attualmente la plastica il materiale più utilizzato sia in Italia sia a livello globale. Per questo motivo, il settore è mobilitato ormai da tempo nella ricerca e sperimentazione di alternative ecosostenibili alla plastica laddove applicabili.

Creare un packaging sostenibile nel 2023 significa progettare un imballaggio che limiti al massimo l’impatto ambientale mantenendo tuttavia invariate le sue funzioni fondamentali di protezione e informazione. Le tendenze nell'eco-design che si stanno affermando nel 2023 sono molteplici, soprattutto per quanto riguarda i materiali alternativi.

In questo ambito, si collocano le novità del Gruppo Onlineprinters, una delle principali stamperie online presenti sul mercato europeo in grado di realizzare imballaggi con un ridotto impatto ambientale.

La prima rivale della plastica è infatti la carta: se si tratta di imballaggi prodotti totalmente in carta riciclabile e, possibilmente a sua volta riciclata, l'impatto ambientale può ridursi notevolmente. Naturalmente, quando si tratta di creare carta vergine, resta però rilevante l'impatto su foreste e biodiversità, elementi fondamentali nella lotta al cambiamento climatico.

Oggi la seconda alternativa è il packaging compostabile, creato da materiali di origine organica e completamente biodegradabile. Questa alternativa ha l’enorme vantaggio, almeno potenzialmente, di non creare rifiuti: tuttavia, questo tipo di imballo è effettivamente compostabile solo in specifici impianti industriali attualmente non ancora particolarmente diffusi, finendo così spesso per essere semplicemente smaltito in discarica con effetti analoghi a quelli della plastica tradizionale.

Infine, un’importante tendenza dell'eco-design per il packaging è oggi quella di puntare sulla creazione di imballaggi in grado di ridurre la materia prima in termini di peso e volume: diminuire le dimensioni significa infatti alleggerire l´imballaggio e ridurre di conseguenza i rifiuti. Si tratta quindi di un punto di vista che mira a conciliare l’utilizzo di materiali sostenibili con un design all’avanguardia che ha l´obiettivo di limitare al massimo il volume dell´imballaggio.

Sembra proprio che nel 2023 le parole d’ordine per produrre packaging sostenibili siano due: meno e meglio.