ANCI-CONAI: disponibile il decimo rapporto sulla gestione dei rifiuti 2020

Crescono raccolta differenziata e le quantità gestite dai Consorzi di filiera.

Il IX Rapporto 2019 e il X Rapporto 2020 Banca Dati ANCI-CONAI, offrono una serie di dati utili al monitoraggio dell’attuazione dell’Accordo Quadro, in termini di quantità di rifiuti di imballaggio raccolti, della loro qualità e dei corrispettivi economici riconosciuti ai Convenzionati dai 6 Consorzi di filiera (CiAl, Comieco, Corepla, Coreve, Ricrea e Rilegno). L’obiettivo dello studio, in questa particolare fase di transizione del sistema caratterizzata dalla scadenza dell’Accordo Quadro 2014-2019, in vigenza del nuovo AQ 2020-2024, è quello di offrire uno spaccato del settore della raccolta differenziata, in particolare di quella dei rifiuti di imballaggio.

La notevole quantità di dati sviluppati e le elaborazioni proposte offrono agli addetti ai lavori utili indicazioni per poter immaginare gli scenari futuri ed effettuare le scelte strategiche che, attraverso il nuovo Accordo, regoleranno il mondo della gestione dei rifiuti di imballaggio nei prossimi anni. Il IX e X Rapporto sono anche arricchiti da una sintesi delle principali novità normative recentemente intervenute e dall’analisi di altre filiere strategiche per la raccolta dei Comuni quali ad esempio i RAEE.

Cresce la percentuale di raccolte differenziate in Italia: nel 2019 il nostro Paese ha raggiunto il 61,69% di RD, con un valore del +3,5% rispetto all’anno precedente.

Sempre nel 2019 in crescita anche le quantità gestite dai Consorzi di Filiera che sfiorano i 6,4 milioni di tonnellate di materiali, con un aumento di oltre il 18% sul 2018.
Il confronto tra i due anni registra quindi un trend crescente delle quantità gestite da tutti i Consorzi.

A metterlo in evidenza sono i dati del IX rapporto 2019 e X rapporto 2020 sulla banca dati Anci-Conai, presentati ieri nella sede dell’Anci a Roma durante una conferenza stampa in streaming alla presenza del Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, di Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale Anci, Carlo Salvemini, delegato Energia e Rifiuti Anci e Luca Ruini, presidente Conai.

I dati fanno riferimento agli anni 2018 e 2019, periodo di vigenza dell’Accordo Quadro Anci-Conai 2014-2019 e dei relativi Allegati Tecnici, in termini di quantità di rifiuti di imballaggio raccolti, della loro qualità e dei corrispettivi economici riconosciuti ai Convenzionati dai sei Consorzi di filiera (CiAl, Comieco, Corepla, Coreve, Ricrea e Rilegno).

Nel 2019 le quantità gestite dai sei Consorzi hanno sfiorato i 6,4 milioni di tonnellate, crescendo di oltre il 18% rispetto all’anno precedente.

Il sistema Anci-Conai nel biennio 2018/2019 ha contribuito in modo importante ai risultati complessivi raggiunti dal Paese che, per alcune filiere, già superano gli obiettivi di preparazione per il riutilizzo e riciclo fissati al 2030. Questi ultimi possono quindi considerarsi sostanzialmente raggiunti a livello nazionale, con eccezione di carta e plastica.

I due rapporti fotografano anche un aumento dei corrispettivi riconosciuti ai Convenzionati dai Consorzi di Filiera: nel 2019 sono stati in tutto oltre 601 milioni di euro, +15,49% rispetto al 2018.

Oltre il 61% del totale degli importi è stato riconosciuto per le raccolte della plastica, mentre la filiera che registra il maggiore incremento dei corrispettivi fatturati rispetto all’anno precedente è quella della carta.

Confermata anche la diffusione capillare dell’accordo Anci-Conai: i Comuni coperti da almeno una convenzione sono stati 7.839 nel 2018 e 7.847 nel 2019, rispettivamente pari al 98,55 e al 99,15% del totale e per una popolazione complessiva di 59.524.019 abitanti nel 2019.

In relazione al 2019, è importante evidenziare che il 62% dei Comuni è coperto da 5 o 6 Convenzioni, mentre nel 2018 tale dato si attestava a poco più del 56%.

La gestione dei materiali all’interno del sistema consortile, cioè usando le convenzioni, è molto più frequente nelle regioni del Nord rispetto al resto del Paese.

La nascita del Ministero della Transizione Ecologica è parte di quel percorso di costruzione che vede il nuovo governo impegnato nella realizzazione di una nuova visione strategica delle politiche ambientali. In quest’ottica – sottolinea il ministro Roberto Cingolanistiamo lavorando per ridurre il divario ancora oggi esistente tra le diverse aree del Paese e assicurare una transizione giusta e inclusiva. È necessario avere a disposizione servizi sempre più smart che consentano la condivisione delle informazioni, la creazione di una rete al servizio delle istituzioni e dei cittadini per sviluppare e far acquisire la piena consapevolezza che le loro abitudini condizionano il nostro modo di vivere”.