Schietti ed efficaci: questo il segno distintivo dell’open house organizzata da Sun Chemical insieme a Remac Converting a fine settembre. Obiettivo, presentare, da una parte, le soluzioni di inchiostri a solvente, coating e adesivi barriera per la realizzazione di laminati monomateriali e, dall’altra, la nuova macchina per l’applicazione in linea di questi prodotti.
Stefano Lavorini
Saper fare innovazione, conservando integri i caratteri distintivi della propria offerta, è probabilmente la virtù che accomuna realtà peraltro assai diverse, come la multinazionale Sun Chemical e la piacentina Remac Converting. Lo testimonia l’incontro “Proteggi il tuo packaging, salva il tuo futuro” voluto per fare il punto sulle possibili soluzioni in grado di migliorare la sostenibilità degli imballaggi, sia da un punto di vista ambientale che economico. L’open house si è svolta presso lo stabilimento Remac di Piacenza, dove era stata riservata un’ampia area in cui sono state fatte le presentazioni e la dimostrazione.
Parole ben amministrate, ovvero quelle che servivano, e tanto spazio alla “prova su strada” della macchina accoppiatrice, con corollario di domande da parte dei partecipanti e risposte da parte degli ospiti.
Lego Project: deus ex machina
Sergio Piga, titolare Remac nonché ideatore della macchina, ha brevemente illustrato storia e modello di business dell’azienda e con ciò le ragioni che hanno portato alla realizzazione del Progetto Lego. Nato per soddisfare i nuovi trend di mercato in termini di sostenibilità ambientale e di risparmio sul costo degli imballaggi, si concretizza in una macchina accoppiatrice modulare, estremamente flessibile che può anche essere “aggiornata” nel tempo, in funzione del mutare delle esigenze produttive dei converter.
In altri termini, questo significa che la macchina solventless standard, a 3 colonne, può essere trasformata, implementando nel tempo nuovi moduli, in un’accoppiatrice duplex o una triplex: il tutto in breve tempo e con un investimento contenuto. Un modo che si può ben dire concreto per andare incontro alle esigenze dei clienti.
La macchina in funzione oggi è una Lego standard, la soluzione che riteniamo migliore a livello di rapporto qualità/prezzo, in quanto è in grado di effettuare molteplici lavori. Può lavorare come una macchina solventless tradizionale, come una spalmatrice rotocalco, oppure, che è la peculiarità più importante, è in grado di effettuare la spalmatura di una lacca barriera abbinata alla spalmatura di un adesivo solventless sempre barriera. Questo permette di ridurre i tempi di fornitura dei materiali per imballaggio, consente di avere una gestione del magazzino materie prime molto più snella, dato che il converter è in grado di realizzare la struttura richiesta dall’utilizzatore finale partendo da materiali neutri.
Monomateriali, mon amour
Una recente ricerca di mercato americana stima, a livello globale, una decrescita delle strutture multimateriale del 2-3% annuo e, di contro, una crescita di quelle monomateriale del 5-6% annuo: da questo scenario ha preso spunto Attilio Borlenghi, Business Unit Manager - SAPICI SunChemical Group, per illustrare (in modo sintetico, onore al merito) cosa significa, per la multinazionale che fa parte del gruppo DIC, essere fornitore globale di soluzioni per il packaging.
In un mercato che sempre più chiede imballaggi riciclabili, nei fatti la risposta di Sun Chemical privilegia la “funzionalizzazione” di strutture monomateriali tramite l’utilizzo di inchiostri, coating, adesivi, lacche, con l’obiettivo di replicare le performance di una grande varietà di strutture multimateriali più o meno complesse. I coating barriera non sono una novità - ha continuato Borlenghi - ma Sun Chemical ha cercato di ottimizzarne le prestazioni e di metterli a punto in funzione delle diverse applicazioni. Oggi, la novità in assoluto della gamma è rappresentata dagli adesivi barriera, brevettati da DIC, che permettono, in combinazione con i coating, di riparare i micro difetti che attualmente sono punti di debolezza delle strutture. Questo vale anche nel caso di materiali alta barriera che possono replicare le prestazioni dell’alluminio.
In occasione dell’open house, è stato realizzato un materiale paragonabile per performance a un accoppiato poliestere/polietilene, tipicamente utilizzato per il confezionamento di biscotti. Come? In macchina, durante la demo, è stato applicato su un film di BOPP da 30 micron, stampato con inchiostri Sun Chemical, un coating barriere Sunbar Barx 698 con una grammatura di 0,6 grammi di secco al metro quadro, successivamente accoppiato con adesivo solventless barriera Paslim NS 602A + HA 601B a un film di polipropilene coestruso da 30 micron.
L’abbinamento e la diversa combinazione di coating e di adesivi barriera permette ai converter, cosa tutt’altro che trascurabile, di ottenere, partendo da film di polietilene o polipropilene, un’ampia varietà di strutture in linea con le richieste del mercato.
Sun Chemical
Sun Chemical, membro del gruppo DIC, è produttore leader di inchiostri, adesivi d’accoppiamento per imballaggio flessibile, vernici e additivi, pigmenti, polimeri, compound liquidi per ink jet, compound solidi per le colorazioni della plastica e materiali applicativi. Sun Chemical ha un fatturato annuo, congiunto con DIC, di oltre 8,5 miliardi di dollari e oltre 22.000 dipendenti al servizio dei propri clienti in tutto il mondo.
Remac
Remac nasce nel 2000 come costruttore di miscelatori per adesivi e successivamente, su richiesta dei clienti, dal 2009 di macchine accoppiatrici. Fortemente orientata all’innovazione, l’azienda guidata da Sergio Piga ha inventato e realizzato le accoppiatrici compatte solventless su tre colonne (per una maggiore sicurezza degli operatori), un sistema di lavaggio automatico sui gruppi solventless, brevettato, un miscelatore per adesivi base solvente, nonché il progetto di macchine modulari, denominato Lego.