Anche i compressori d’aria contribuiscono al miglioramento del clima: possono infatti supportare le aziende nella riduzione delle emissioni climalteranti.
Grazie a un’analisi effettuata dalla divisione compressori per il trattamento dell’aria della multinazionale svedese Atlas Copco, è emerso che i compressori oil-free con tecnologia ad azionamento variabile VSD+ riducono, nel loro intero ciclo di vita, dell’11% le emissioni di CO2. In altri termini, se questa tecnologia fosse applicata a livello mondiale nei settori in cui si utilizzano compressori che garantiscono assenza di contaminazione da olii, si avrebbe, considerando l’intero ciclo di vita di queste macchine, una riduzione di emissioni pari a 9,2 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, quantità che equivale alle emissioni di due milioni di automobili prodotte nello stesso periodo. Il confronto è stato fatto mettendo in relazione il compressore oil-free ZR VSD+ con la migliore macchina Atlas Copco della generazione precedente.
Questo aspetto è rilevante soprattutto per le aziende operanti nel settore dell’imballaggio, attualmente alle prese con nuove normative e restrizioni legate alla transizione ecologica. L'aria compressa è infatti utilizzata nel 90% delle linee di imballaggio in plastica destinate a contenere alimenti o medicinali. In questi casi, inoltre, l’utilizzo di compressori oil-free garantisce l'assenza di contaminazioni da oli minerali, con l’obiettivo di non alterare le proprietà e la purezza del prodotto durante la fase di confezionamento e/o a contatto con l'imballo.
Atlas Copco investe da anni nella progettazione di soluzioni a elevate prestazioni e consumi ridotti. Nell’ambito dell’efficienza energetica, un fattore chiave è la tecnologia di azionamento a velocità variabile VSD (Variable Speed Driver), grazie alla quale è possibile adattare la portata di aria erogata in base alle effettive necessità, riducendo i costi energetici e l’impatto ambientale.
Nel 1994, Atlas Copco è stata la prima azienda a integrare questa tecnologia nei compressori d’aria e, dopo circa vent’anni, grazie all’introduzione della tecnologia VSD+, ha fissato un nuovo standard di settore, portando il consumo di energia e la riduzione di emissioni di CO2 delle aziende utilizzatrici a livelli mai raggiunti in precedenza.
Fra i sistemi in commercio con questa tecnologia sono presenti i compressori a vite oil-free ZT (raffreddati ad aria) e ZR (raffreddati ad acqua) VSD+, che garantiscono assenza di contaminazione da olii nel ciclo produttivo e offrono una riduzione del consumo di energia fino al 35% (in relazione a sistemi con velocità fissa), in grado di assicurare un rapido ritorno dell’investimento. Inoltre, questi compressori sono dotati di una trasmissione del moto innovativa, effettuata con azionamenti a velocità variabile Neos (sviluppati “in House”) in combinazione con i motori a magneti permanenti. La configurazione a doppio motore con algoritmo di controllo intelligente ottimizza l’efficienza, in quanto permette a entrambi gli stadi di funzionare a velocità differente. I motori a magneti permanenti sono raffreddati ad acqua e olio, hanno un grado di protezione IP66 e sono progettati per avere efficienza di classe IE5 (leader di categoria in base allo standard IEC/EN 60034-30-1) e massima affidabilità.
Ulteriori elementi che contribuiscono all’efficienza energetica sono il sistema di controllo Elektronikon Mk5 Touch, che gestisce l’intero compressore, e Smartlink, il sistema di supervisione da remoto integrata di serie, grazie alla quale è possibile analizzare i consumi energetici dell’impianto ovunque e in qualsiasi momento, in modo da ridurre i costi e pianificare la manutenzione preventiva.
Emiliano Farnesi, product manager compressori oil-free di Atlas Copco ha affermato: "I compressori ZR VSD+ hanno permesso un salto di qualità fondamentale, portando i clienti a un risparmio superiore del 10% rispetto ai compressori della generazione precedente. Ciò significa un risparmio di quasi 10.000 euro all'anno sul modello da 160 kW. Dal loro lancio a oggi, sono state installate nel mondo più di 500 unità, ciascuna delle quali permette di risparmiare dalle 40 alle 60 tonnellate di CO2 all'anno, a seconda del profilo della domanda d’aria”.