Più riciclato per gli imballaggi sensibili al contatto

Il riciclo chimico è una alternativa a quello meccanico, usato per il raggiungimento di ambiziosi target di riciclo dei rifiuti plastici nell'UE. Tale processo converte i rifiuti polimerici, combinando la sua struttura chimica, per produrre materie prime per la realizzazione di nuovi prodotti, evitando l'uso di combustibili o mezzi di generazione di energia. Nell’ambito di questa tecnica si colloca la pirolisi, mediante la quale si ottiene una miscela di idrocarburi o un monomero, riscaldando un polimero a una temperatura tra i 400-600°C in assenza di ossigeno.

A proposito della pirolisi, GreenDot, gruppo di aziende specializzato nella realizzazione di soluzioni per la circolarità della plastica, ha avviato una collaborazione con Shell Chemicals Europe, consociata di Shell, che prevede la fornitura di olio di pirolisi all'unità Market Development Upgrader (MDU), attualmente in costruzione presso lo Shell Chemicals Park di Moerdijk, nei Paesi Bassi, il cui avvio è previsto entro la fine del 2024.

Shell Chemicals Europe apporterà ulteriori trattamenti all'olio di pirolisi per rimuovere le impurità e utilizzare la nuova materia ottenuta, con l’obiettivo di realizzare prodotti chimici circolari che potranno essere nuovamente trasformati in polimeri circolari da utilizzare per la produzione di imballaggi in plastica sensibili al contatto, destinati a vari settori quali alimentare, farma e cosmesi.

La collaborazione di GreenDot con i partner a valle e i proprietari di marchio dimostra che le tecnologie di riciclo avanzate possono ricoprire un ruolo fondamentale nel soddisfare la crescente domanda di materiali riciclati negli imballi a contatto con gli alimenti, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi UE in termini di contenuto riciclato per gli imballaggi in plastica sensibili al contatto pari al 10% entro il 2030.