Le proposte di EuPC sul contenuto di riciclato negli imballaggi

La società di consulenza Eunomia sta lavorando, per conto della Direzione Generale Ambiente della Commissione europea, alla revisione della Direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio, con particolare attenzione al contenuto di materiale riciclato in tali applicazioni. A questo specifico proposito, anche EuPC (European Plastics Converters) ha avanzato precise proposte, fornendo al riguardo anche alcuni commenti.

Riguardo agli obiettivi fissati per il 2040, EuPC ha chiesto una valutazione della situazione da effettuare nel 2030 sulla base dello status quo delle quote di contenuto di riciclato in quel momento. L’associazione ha chiarito che l'aggiunta di qualsiasi altro prodotto o tipo di plastica all'elenco degli obiettivi costituisce uno scenario da valutare caso per caso.

EuPC, inoltre, ha suggerito una differenziazione tra imballaggi rigidi e flessibili, chiedendo di considerare la specificità tecnica di ciascuno durante la messa a punto delle disposizioni tecniche. L’associazione ha anche chiesto di prevedere una differenziazione tra imballaggio primario, secondario e terziario.

In conclusione, EuPC ha evidenziato che non è possibile applicare un approccio univoco. In effetti, se è necessario prevedere un obiettivo minimo di contenuto di riciclato negli imballaggi, è necessario anche adottare un approccio basato su una solida valutazione del suo impatto, considerando attentamente le possibili conseguenze indesiderate.

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