La plastica non è nemica dell’uomo

Alpla, azienda che opera nel settore degli imballaggi plastici, da anni si pone l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori su un uso responsabile e sull’importanza del riciclo, oltre a promuovere una migliore comprensione di uno dei materiali più discussi nella nostra quotidianità: la plastica.

Per raggiungere questo importante obiettivo, l’azienda è attiva in tutto il mondo con campagne di comunicazione. In Italia, ad esempio, da oltre due anni è attiva la campagna “La plastica è cambiata, cambia idea sulla plastica”, nata con l’obiettivo di sfatare i luoghi comuni su questo materiale e portare a conoscenza di come la ricerca e sviluppo l’economia circolare stiano sostanzialmente cambiando l’impatto che questo materiale ha sull’ambiente.

Alpla ne è consapevole e, da anni, si fa portavoce di diversi progetti internazionali che mirano a “ripulire” il Pianeta, dedicando particolare attenzione alle situazioni critiche all’interno di nazioni che non sono ancora attrezzate con infrastrutture adeguate al riciclo dei materiali.

Sono molteplici le collaborazioni portate avanti dall'azienda; ad esempio, quella con The Ocean Cleanup, un’organizzazione no-profit fondata nel 2013 che, insieme a un team di ingegneri, ricercatori e scienziati, si pone l’obiettivo di ripulire gli oceani dalla plastica e da altri rifiuti, oltre a impedirne l’accesso ai nuovi portati dalle correnti fluviali.

Un’altra partnership è quella con Waste Free Ocean (WFO), un'iniziativa innovativa che mira a creare una collaborazione tra il settore della pesca, le aziende coinvolte nella produzione e nel riciclo dei materiali e tutte le parti interessate a combattere il crescente problema dei rifiuti galleggianti sulle coste, nei fiumi e nei mari. L'iniziativa sfrutta le reti da pesca e una nuova tecnologia per raccogliere i rifiuti marini galleggianti e riportarli a terra, per poi selezionarli e avviarli al riciclo.

Alner (ex Koinpack), parte del programma Zero Waste Living Lab di Enviu, è un progetto sviluppato in Indonesia che si pone l’obiettivo di offrire un’alternativa al packaging monouso di plastica. L’Indonesia è uno dei paesi che contribuisce maggiormente all’inquinamento marino da plastica. Nel sud-est asiatico è molto diffuso l’utilizzo di confezioni in plastica monouso (come sacchetti e buste) che risultano difficili da riciclare, sia per le loro dimensioni ridotte sia perché composti da molteplici strati di materiali che sono ardui da separare. Di conseguenza, questi materiali si disperdono e inquinano l'ambiente. Questo progetto fornisce soluzioni di imballaggio riutilizzabili per detersivi, shampoo e prodotti alimentari basandosi su un modello di deposito e ricompensa: ad ogni restituzione da parte degli utilizzatori di imballaggi vuoti corrisponde un rimborso. Ciò consente di ottenere un sistema completamente circolare. Alpla è partner di questo progetto dal 2021, fornendo bottiglie in PET riutilizzabili e tappi flip top in PP.

Recycling Nidisi è un’iniziativa che si prefigge di dare valore ai rifiuti di plastica in Nepal. La missione è quella di reintegrare i rifiuti di plastica nella catena del valore, investendo in infrastrutture per il riciclo e potenziando il settore locale. In Nepal, le infrastrutture per lo smaltimento e il riciclo dei rifiuti, oltre che le normative vigenti, sono inadeguate e inefficienti. Quando parliamo di inquinamento da materiale plastico, il problema maggiore è rappresentato dalla cosiddetta plastica a basso valore: involucri di cibo, sacchetti e buste. I costi associati alla raccolta e al trattamento di questo tipo di rifiuti superano i ricavi generati dalla vendita di plastica recuperata. Per questo, spesso la plastica viene gettata nell’ambiente o addirittura bruciata. Grazie al progetto Nidisi, a cui aderisce anche Alpla, vengono migliorate le infrastrutture per il riciclo della plastica e le condizioni di lavoro nel settore dei rifiuti.

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