Con l’approvazione da parte del Parlamento del DdL “Legge di delegazione europea 2019-2020” viene recepita nell’ordinamento italiano la direttiva 2019/904/Ue sulla riduzione della plastica monouso.
Il Parlamento italiano approva in via definitiva la delega al Governo per recepire una quarantina di Direttive europee, tra cui la direttiva 2019/904/Ue sulle plastiche monouso.
Ricordiamo che:
Il 5 giugno 2019, è stata adottata formalmente da parte del Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea, la Direttiva 2019/904/Ue, tesa a ridurre l'incidenza di determinati prodotti di plastica monouso sull'ambiente, in particolare sull’ambiente acquatico, e sulla salute umana, nonché promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi. La Direttiva (entrata in vigore il 2 luglio 2019) riguarda, nello specifico, i prodotti di plastica monouso che più inquinano le spiagge e i mari d’Europa e gli attrezzi da pesca contenenti plastica. Insieme, questi prodotti rappresentano circa il 77% dei rifiuti marini.
Queste sono le principali misure previste:
Misure per conseguire la riduzione del consumo di contenitori per alimenti e tazze per bevande.
Restrizioni all’immissione in commercio di plastica monouso con alternative prontamente disponibili (ad esempio dal 2021 verranno vietate posate e piatti in plastica, cannucce, bastoncini di cotone, agitatori per bevande, aste a sostegno dei palloncini, contenitori per alimenti e per bevande in polistirene espanso, tazze per bevande in polistirene espanso);
Misure di sensibilizzazione e regimi di responsabilità estesa del produttore per tutti gli articoli che non rientrano nella misura di restrizione di mercato al fine di contribuire al costo della prevenzione, della gestione dei rifiuti, compresi i costi di trattamento.
Obblighi di etichettatura per informare i consumatori sul corretto smaltimento dei rifiuti, sul contenuto di plastica e sull’impatto ambientale.
Misure relative alla progettazione dei prodotti (ad esempio relative a bottiglie per bevande con tappo collegato).
La normativa fissa, inoltre, un obiettivo di raccolta del 90% per le bottiglie di plastica entro il 2029 e determina che entro il 2025 le bottiglie di plastica (PET) dovranno contenere almeno il 25% di plastica riciclata, percentuale che salirà al 30% entro il 2030 e coinvolgerà tutte le bottiglie per bevande anche di altri materiali.
Ogni Stato membro dovrà adottare provvedimenti nazionali (o modificare quelli esistenti) per adeguarsi alle nuove regole entro il 3 luglio 2021.
Importanti differenze della legge italiana rispetto alla Direttiva 2019/904/Ue
La Camera approva i due emendamenti previsti dal DdL che considerano fuori dall’applicazione dei divieti previsti per le plastiche monouso gli imballaggi biodegradabili e compostabili e i bicchieri in plastica. In sintesi, si legge nel DdL:
Al punto c) dell'articolo 22 del DdL licenziato dalla Commissione Ambiente della Camera viene ammesso l'utilizzo di "plastica biodegradabile e compostabile” certificata conforme allo standard europeo della norma UNI EN 13432, con percentuali crescenti di materia prima rinnovabile" solo "ove non sia possibile l’uso di alternative riutilizzabili ai prodotti di plastica monouso destinati ad entrare in contatto con alimenti".
Al punto e) dello stesso testo vengono espressamente inclusi i bicchieri di plastica tra gli articoli per i quali vanno ridotti i consumi (art.4 della Direttiva SUP) compatibilmente - si legge nel testo - con gli orientamenti della direttiva (art. 12, secondo comma); vengono quindi equiparati alle "Tazze per bevande, inclusi i relativi tappi e coperchi".