Materiali per l’imballaggio cellulosico con proprietà barriera

Non è un caso che nell’ultimo anno tra le tipologie di imballaggi cellulosici, l’immesso al consumo dei cosiddetti “compositi” abbia registrato il più alto incremento: la stima è circa del 25%. Il dato, infatti, rispecchia il crescente impegno delle aziende verso la realizzazione di packaging tecnologicamente più avanzati e funzionali, mantenendo la promessa della sostenibilità, anche nella fase di raccolta differenziata e riciclo. E in questo, proprio la carta diventa un naturale alleato, anche quando è necessario assicurare all’imballaggio caratteristiche protettive - o di barriera - per evitare la perdita o l’alterazione del contenuto. La carta, infatti, si presta per essere utilizzata in accoppiamento con altri materiali (per esempio polimeri o alluminio), per ridurne la componente idrofila. Nascono così modelli di imballaggi “complessi” a prevalenza carta, impossibili da separare manualmente, ma che possono essere conferiti nella raccolta differenziata dei materiali cellulosici e riciclati dalle cartiere. La carta, senza opportuni trattamenti, è un materiale idrofilo (ovvero, che assorbe acqua) e con ridotte proprietà barriera a gas, olii e grassi. Pertanto, al fine di poter ambire a sostituire alcune tipologie di imballaggio attualmente realizzate in altri materiali è necessario aumentarne le proprietà barriera grazie a strati aggiuntivi, senza tralasciare i requisiti di processo che risultano indispensabili per un effettivo impiego su scala industriale.

Una rassegna delle progettualità più all’avanguardia di queste soluzioni è stata presentata il 16 febbraio durante seminario “Materiali emergenti per l’imballaggio cellulosico con proprietà barriera” organizzato da Comieco e Politecnico di Milano nella cornice dell’ADI - Design Museum di Milano, con la partecipazione di aziende leader della filiera di carta e cartone (produttori e utilizzatori), del settore cosmetico, health, food/GDO, ricercatori e giornalisti. 

Nella tavola rotonda sono stati illustrati i progressi, gli sviluppi e le peculiarità degli imballaggi cellulosici da rappresentanti di L’Oréal Italia, Tetra Pak, Gruppo Sada, Easysnap Technology e Coop Italia.

Di fatto, sono sempre più numerose le aziende italiane che investono in tecnologie e prodotti sostenibili, e gli imballaggi cellulosici sono una componente importante per questo approccio strategico che deve garantire le performance tecniche di conservazione e resistenza, senza compromettere la naturale riciclabilità della fibra di cellulosa. 

Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco ha commentato:

Il forte aumento di immesso al consumo di imballaggi compositi mette al centro dell’attenzione di istituzioni, aziende e consumatori la necessità di garantirne la riciclabilità attraverso l’utilizzo di una componente cellulosica sempre più preponderante e che, attraverso innovazione e impiego di nuove tecnologie, possa acquisire proprietà di barriera maggiori.

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