Cacao: una risorsa per creare imballaggi green

Amedei Toscana, azienda italiana specializzata nella produzione di cioccolato artigianale, rilevata nel 2017 da Ferrarelle, utilizza bucce di cacao per produrre carta da imballaggio. L’iniziativa fa parte del progetto “Flora Cacao” lanciato da Ferrarelle che ha portato nel 2022 alla produzione di circa 10.340 kg di bucce di cacao, generando circa 6.000 kg di carta.

Per il 2023 l'obiettivo è di incrementare l'utilizzo di questa tipologia di carta nel packaging, valutandone l'estensione anche a nuovi prodotti.   

Michele Pontecorvo Ricciardi, vice-presidente di Ferrarelle ha commentato:  “La sostenibilità è una missione, è un una priorità che deve diventare fondante per qualsiasi impresa, soprattutto nell’ottica più ampia del sistema pianeta di cui tutti condividiamo la responsabilità. Noi abbiamo intrapreso da anni questo cammino e non intendiamo fermarci, speriamo che la nostra storia possa essere una conferma che un modo responsabile ed etico di fare impresa con successo è possibile”.   

Sempre nell’ambito dell’aspetto green, nel 2022 il quarto player nel settore delle acque minerali in Italia ha impiegato il 17% di R-Pet in più rispetto al 2021, arrivando a 9.833 tonnellate. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti (89% avviato al recupero), l’azienda sottolinea di seguire i principi dell’economia circolare, rendendo ciò che normalmente viene annoverato come “rifiuto” una vera e propria risorsa. A questo si è affiancato un modello di approvvigionamento responsabile, che passa attraverso un’accurata selezione dei fornitori, che nel 2022 hanno toccato quota 1.311, con una spesa complessiva di quasi 205 milioni di euro.

Ferrarelle è la prima azienda del settore alimentare a sottrarre ogni anno decine di migliaia di tonnellate di plastica PET dall’ambiente per dargli nuova vita. Il progetto bottle to bottle, sviluppato pensando alle più classiche dinamiche dell’economia circolare è diventato realtà con l’entrata in funzione dello stabilimento di Presenzano (CE), un impianto sempre votato alla sostenibilità e frutto di un investimento di 27 milioni di euro, pensato per produrre e rimettere in commercio bottiglie nuove costituite al 50% da R-PET (PET riciclato), la quota massima consentita dalla legge. In soli 9 mesi lo stabilimento ha riciclato più di 7 mila tonnellate di PET, a pieno regime sarà in grado di toglierne dall’ambiente almeno 23.000, il doppio di quanto ne utilizza Ferrarelle per produrre le sue bottiglie: questo significa che ogni 2 bottiglie realizzate, l’azienda ne sottrae 3 all’ambiente.  Dall’analisi dell’andamento dell’esercizio 2022, per la società cui afferiscono anche i marchi Vitasnella, Fonte Essenziale, Boario, Natía, Santagata, Roccafina, emerge un quadro positivo, sia in termini di volumi sia di fatturato. Quest’ultimo è passato dai 221 milioni di euro del 2021, ai quasi 239 milioni di euro del 2022.   La società è in espansione anche nei Paesi in cui esporta: Usa, Regno Unito, Francia, Spagna, Germania, Danimarca, Russia, Israele, Giappone, Hong Kong, Taiwan.

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