W l’Italia… l’Italia che ricicla

Secondo i dati resi noti da CONAI il 19 luglio, nonostante la pandemia, nel 2020 è stato avviato a riciclo il 73% degli imballaggi immessi sul mercato (+3,3% rispetto al 2019). Ribadito il ruolo di sussidiarietà al mercato del sistema consortile.

Come ha sottolineato il presidente di CONAI, Luca Ruini, nel 2020 è stato registrato il tasso di riciclo degli imballaggi più alto conosciuto dal Paese a oggi, superando tutte le previsioni: oltre 9 milioni e mezzo di tonnellate di imballaggi riciclati sul totale delle 13 milioni immesse al consumo. Immesso che, come già annunciato lo scorso marzo, nel 2020 è calato di oltre il 4% rispetto al 2019 per il venir meno dei pack destinati ai settori commerciali e industriali. Ma grazie alla crescita della raccolta differenziata urbana, che ha fatto da traino e non è stata messa in crisi dalle difficoltà seguite al lockdown e alle restrizioni, le quantità riciclate non sono diminuite.

In dettaglio, hanno trovato una seconda vita 371mila tonnellate di acciaio, 47mila e 400 di alluminio, 4 milioni e 48mila di carta, un milione e 873 mila di legno, un milione e 76mila di plastica, 2 milioni e 143 mila di vetro.
Sommando ai numeri del riciclo quelli del recupero energetico, il totale di imballaggi sottratti alla discarica cresce e si avvicina all’84% (83,7%). Un totale di quasi 11 milioni di tonnellate.

654 milioni di euro trasferiti dai Consorzio ai Comuni italiani. Laura D’Aprile, capo dipartimento transizione ecologica e investimenti verdi del MiTE: « Un risultato importantissimo: ci fa capire che siamo nella direzione giusta »

«Quello del CONAI è un risultato importantissimo, che ci fa capire che siamo nella direzione giusta» afferma Laura D’Aprile, capo dipartimento transizione ecologica e investimenti verdi del Ministero della Transizione Ecologica. «Nel riciclo degli imballaggi l’Italia conferma la propria leadership, traguardando in anticipo di quattro anni gli obiettivi comunitari; il Sud cresce quasi quanto il Nord e verrà ulteriormente supportato con gli investimenti previsti nel PNRR; il raggiungimento degli obiettivi consente di corrispondere ai Comuni contributi che vanno a ridurre le tariffe, a vantaggio dei cittadini. Questo traguardo ci dice anche che il sistema CONAI è un modello vincente».

Raggiunti gli obiettivi europei al 2025

L’Italia ha già raggiunto gli obiettivi di riciclo complessivi che l’Europa impone agli Stati membri entro il 2025. Tra cinque anni, infatti, ogni Paese dovrà riciclare almeno il 65% degli imballaggi: con cinque anni di anticipo, quell’obiettivo è già superato di 8 punti percentuali. Anche tutti i singoli materiali di imballaggio hanno raggiunto le percentuali di riciclo richieste entro il 2025. Resta indietro solo la plastica, ma di meno di due punti percentuali: nel 2020 in Italia ne è stata riciclata il 48,7% ma, secondo Ruini, raggiungere il 50% richiesto dall’Unione in cinque anni non rappresenta un problema (ad oggi l’Italia è seconda solo alla Germania in termini di quantitativi di imballaggi riciclati.

Ruini: Il sistema CONAI sussidiario al mercato

In un anno pesantemente segnato dalla pandemia come il 2020, cresce il contributo del sistema CONAI ai risultati di riciclo nazionali: nel 2020 il Consorzio ha gestito il 52% degli imballaggi avviati a riciclo (nel 2019 il 50,2 %). «Nuova dimostrazione del ruolo di sussidiarietà al mercato che il Consorzio svolge da più di vent’anni » commenta il presidente Ruini. «È quando il mercato soffre, come avvenuto lo scorso anno con l’inizio dell’emergenza COVID e il lockdown, che CONAI deve sostituirsi al mercato con margini di intervento più ampi, per garantire la continuità del ritiro dei materiali da raccolta differenziata perché il mercato stesso non ha interesse a farlo».
Il 46% dei pack riciclati è stato gestito da operatori indipendenti; una percentuale in calo rispetto al 2019, causa del crollo dei valori delle materie prime seconde legato alla crisi iniziata nel corso della primavera 2020. Il 2%, invece, è stato affidato ai sistemi autonomi.

654 milioni di euro ai Comuni

Nella fotografia di un’Italia sempre più virtuosa scattata da CONAI gioca un ruolo fondamentale il lavoro svolto con i Comuni italiani, grazie all’Accordo Nazionale con ANCI. Nel 2020 sono stati oltre 7.400 i Comuni italiani che hanno stipulato convenzioni con il sistema consortile, affidando quindi gli imballaggi provenienti dalle loro raccolte differenziate a CONAI: una copertura della popolazione italiana che raggiunge il 97%.

Per coprire i maggiori costi che i Comuni sostengono nel ritirare i rifiuti in modo differenziato, nel 2020 CONAI ha riconosciuto alle amministrazioni locali italiane 654 milioni di euro. 452 milioni, invece, sono stati destinati dal sistema al finanziamento di attività di trattamento, riciclo e recupero.

«Risorse che provengono dalle aziende consorziate » spiega il presidente Ruini. «Sono loro a farsi carico dei costi da sostenere per gestire il fine vita degli imballaggi che immettono sul mercato. Affinché, quando diventano rifiuti, quegli imballaggi non finiscano in discarica con un enorme impatto ambientale. I 654 milioni trasferiti ai Comuni italiani coprono una percentuale significativa della spesa sostenuta per la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio: questi rappresentano il 28% dei rifiuti urbani e assimilati e il 7% dei rifiuti totali prodotti nel nostro Paese».

La crescita per macro - aree

I conferimenti dei rifiuti di imballaggio a CONAI nel 2020 sono cresciuti in tutta Italia. Piccoli gli scostamenti percentuali fra macro - are e geografiche.
La crescita è guidata dal Nord del Paese, che mette a segno un +6% di imballaggi affidati al sistema consortile in modo differenziato rispetto al 2019. In totale, oltre 2 milioni e 840mila tonnellate Quasi uguale l’aumento dei conferimenti da parte delle Regioni del Sud: +5% rispetto al 2019, complessivamente più di 1 milione e 510mila tonnellate. +4% la crescita del Centro Italia, che sfiora il milione di tonnellate conferite in modo differenziato.

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