Progettare un nuovo imballo sostenibile

Il 30 maggio a San Stino (Venezia) sono stati presentati i risultati del progetto PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento) “Un packaging sostenibile per il settore alimentare” organizzato da Apindustria Servizi (società di servizi dedicati alla formazione aziendale e parte di Confapi Venezia), I.S.S. Scarpa-Mattei e Poloplast (produttore di imballaggi).

Gli allievi di due quinte dell’Istituto hanno presentato un contenitore sostenibile per alimenti all’azienda Poloplast. Questa sfida ha permesso agli studenti di sperimentare il funzionamento e l’organizzazione di un’impresa

L’iniziativa è l’atto conclusivo del progetto Sportello Formazione-Lavoro realizzato da Apindustria Servizi con il cofinanziamento della Camera di Commercio Venezia Rovigo. Il progetto mirava a favorire il dialogo tra formazione e mondo del lavoro, offrendo ai ragazzi l’opportunità di mettersi in gioco testando le proprie capacità e competenze e, allo stesso tempo, all’azienda di introdurre sul mercato un nuovo prodotto, ideato e progettato a partire dalle specifiche tecniche fornite ai ragazzi.

In seguito all’introduzione di un nuovo macchinario nel ciclo produttivo, Poloplast si è posta l’obiettivo di immettere sul mercato un prodotto innovativo e sostenibile, volto a ridurre l’utilizzo di materiali tradizionalmente realizzati con combustibili fossili.

Dopo il Covid-19, infatti, uno degli aspetti su cui il consumatore si sta focalizzando maggiormente è proprio il packaging: in particolare, dall’analisi pubblicata dall’Osservatorio Out of the box, emerge come il 53% degli italiani seleziona un alimento confezionato con un packaging più sostenibile e per 1 persona su 2 la scelta ricade su prodotti che presentano un imballaggio realizzato con materiali il più possibile riciclabili. Il 42%, inoltre, ritiene importante che il packaging sia stato creato usando fonti rinnovabili e con basse emissioni di CO2.

Premesso che la sostenibilità della confezione è uno dei fattori a cui le persone faranno più attenzione nell’era post-Covid, sulla base delle caratteristiche tecniche del prodotto e della macchina, è stato richiesto agli studenti di ideare e progettare un packaging, partendo da trend di mercato e analisi di contesto.

Gli studenti delle classi 5a1 e 5a3 dell’indirizzo Industria e Artigianato per il Made in Italy (settore chimico-biologico e meccanico), coadiuvati dai professori Oliva, Lucchetta, Berio, Troisi, Tomasicchio, De Matteis e Ferronato, sono dunque giunti al concept del prodotto e alla sua realizzazione, mediante lo sviluppo di un vero e proprio prototipo.

L’amministratore unico di Apindustria Servizi, Nicola Zanon, ha così commentato il progetto concluso: “La collaborazione instaurata tra azienda e studenti dello stesso territorio è la dimostrazione concreta dell’impegno che la nostra società di servizi sta portando avanti, al fine di incrementare il dialogo tra il mondo del lavoro e della formazione, riducendo il più possibile il mismatch tra domanda e offerta di lavoro”.

La professoressa Liliana Oliva, responsabile della sede di San Stino dell’IIS Scarpa Mattei, ha commentato così il lavoro svolto in questi mesi: “Questi progetti sono un’opportunità unica per i nostri studenti. L’organizzazione e la realizzazione di un lavoro di questo tipo riescono finalmente a mettere insieme tutte le competenze acquisite e ad aprire uno spaccato di realtà sulle opportunità, difficoltà, richieste, abilità necessarie per un proficuo e consapevole inserimento nel mondo del lavoro. Sensibilizza ancor più, inoltre, chi vuole proseguire gli studi per comprendere il livello di competenze necessarie per ruoli di responsabilità all’interno del mondo produttivo.

L’altra opportunità offerta da questo progetto è che, forse per la prima volta, gli alunni di due indirizzi di studi molto diversi (meccanico e chimico/biologico) si sono confrontati nella realizzazione del prodotto, capendo le reciproche competenze ed esigenze, lavorando in sinergia, proprio come avviene in azienda”.