In Friuli Venezia Giulia primo progetto pilota italiano per il riciclo di capsule per caffè

Con la firma di un protocollo d'intesa tra la Regione Friuli Venezia Giulia, l’Agenzia regionale per l'ambiente (Arpa FVG), i produttori e i distributori di caffè, Illycaffè, Nestlé Italiana e Net, A&T2000 e AcegasApsAmga, le tre aziende che gestiscono il ciclo dei rifiuti nella regione, prende avvio il primo progetto pilota italiano per il recupero delle capsule per caffè esauste in plastica.

"Siamo i primi in Italia a portare avanti un progetto di economia circolare in questo campo, coinvolgendo due grandi aziende e i gestori dei rifiuti per il riutilizzo delle capsule per caffè esauste. Ci sono tutti i presupposti affinché da progetto pilota diventi esempio in tutta Italia. Per questo mi impegno fin d'ora a portare i risultati di questa sperimentazione all'attenzione della Conferenza Stato-Regioni come buona pratica da consolidare a livello nazionale", ha dichiarato Fabio Scoccimarro (nella foto sopra nel momento della firma), assessore regionale per la difesa dell’ambiente e per l’energia.

"La Regione ha attivato due anni fa un gruppo di lavoro interdirezionale che si occupa di economia circolare e che contribuisce a realizzare l'obiettivo di anticipare di cinque anni il raggiungimento del “green deal” europeo in Friuli Venezia Giulia, ovvero di un equilibrio economico-ambientale sostenibile. Quello di oggi è un esempio concreto di questo impegno, estremamente importante anche per il peso degli attori coinvolti, ma altri progetti sono allo studio sotto il nome di "Nipoti", poiché guardano alle generazioni future", ha aggiunto l’assessore.

Il progetto, che sarà operativo da luglio, prevede la raccolta differenziata delle capsule per caffè esauste in plastica, il loro trattamento presso un apposito impianto sperimentale di separazione delle capsule dal loro contenuto e il successivo avvio a recupero dei materiali separati. A fronte di un crescente utilizzo di capsule per caffè, oggi non esiste un sistema strutturato e integrato per la loro raccolta differenziata e il loro riciclo. Le capsule vengono gettate come rifiuti indifferenziati e, dopo un primo trattamento, finiscono in discarica o in inceneritore. Come spiega il protocollo, l'attuale gestione di questi rifiuti, dunque, produce impatti negativi sull'ambiente. Eppure, la composizione dell'imballo, costituito da plastica e altri materiali quali alluminio e carta potrebbe essere riciclato, trovando uno sbocco di alto valore nel mercato, mentre il contenuto di parte umida, una miscela di acqua e polvere di caffè, potrebbe essere compostata.

Illycaffè e Nestlé Italiana si sono impegnate a sostenere i costi del progetto, compresi quelli della progettazione, realizzazione e gestione dell'impianto sperimentale di separazione delle capsule e quelli connessi alla gestione dei rifiuti, mentre i tre gestori metteranno a disposizione il loro know-how, i propri impianti dislocati sul territorio, principalmente a Trieste, Udine e Campoformido e Pasian di Prato (Udine), effettueranno la raccolta differenziata e sostanzialmente organizzeranno la filiera del recupero.