Nell’ambito del progetto di ricerca QRP (Quality Recycling Process) dell’associazione Ceflex (Circular Economy for Flexible Packaging) a cui aderisce anche Coim, multinazionale italiana che produce specialità chimiche, si è dimostrato come sia possibile produrre polietilene e polipropilene riciclati di alta qualità per applicazioni non alimentari a partire da rifiuti di packaging flessibile opportunamente selezionati e processati.
Nell’ambito di questo progetto, Coim ha fornito i propri adesivi solvent-less di ultima generazione, prendendo parte a una collaborazione che ha portato allo sviluppo di buste stand-up, in monomateriale polipropilene e incorporanti polipropilene riciclato. Queste buste stand-up, destinate ad applicazioni non food, sono strutture duplici, le cui fasi di spalmatura, accoppiamento, stampa e metallizzazione sono state realizzate nei competence center di Bobst, produttore svizzero di macchine per l’imballaggio. Gli altri partecipanti al progetto sono stati Taghleef Industries per il film in polipropilene riciclato, Borealis per il film saldante, Henkel e Sun Chemical, oltre a Coim, per gli adesivi, Flint Group per gli inchiostri ed Elba per la realizzazione delle buste.
I test hanno dimostrato che i materiali in polipropilene riciclato sono lavorabili senza la necessità di sostituire le tecnologie industriali attualmente in uso e che le loro caratteristiche e prestazioni sono comparabili a quelle dei materiali vergini.
“La nostra partecipazione ai test realizzati nell’ambito del progetto QRP di Ceflex è una ulteriore dimostrazione dell’impegno concreto di Coim a sostegno dello sviluppo di soluzioni sostenibili, con l’obiettivo ambizioso di agevolare l’economia circolare per il comparto dell’imballaggio flessibile” ha dichiarato Sergio Doldi, direttore tecnico della divisione Adhesives, Coatings, Inks for Flexible Packaging.