Favorire soluzioni in plastica ecosostenibile è l’obiettivo del progetto Com4pha che punta a sviluppare nuove bioplastiche biodegradabili a base di poliidrossialcanoati (PHA) per applicazioni nei settori della cosmetica, dell’alimentare e dell’agricoltura.
Il progetto coinvolge la biotech Venvirotech, specializzata nella trasformazione di rifiuti organici in bioplastica attraverso una tecnologia proprietaria basata su batteri, e l’azienda Enplast, attiva nella produzione di imballaggi plastici. Le due realtà collaborano con Aimplas, il Centro Tecnologico della Plastica, che si occupa dello sviluppo delle nuove formulazioni.
I PHA, materiali biocompatibili e biodegradabili in ambienti terrestri e marini, sono sintetizzati da microrganismi e presentano caratteristiche simili alle plastiche di origine fossile. Tuttavia, per diventare un’alternativa realmente competitiva, è fondamentale ottimizzare i costi di produzione e adattare i materiali alle tecnologie industriali esistenti. In questo senso, Com4pha si concentra sull’uso di copolimero PHBV per creare imballaggi attraverso tecnologie innovative come l’estrusione soffiata per bottiglie e l’applicazione su substrati cartacei e film pacciamanti agricoli.
Sostenibilità e innovazione al centro
Il progetto mira a scalare la produzione e rendere disponibile il PHBV su scala industriale, offrendo una concreta alternativa sostenibile a materiali plastici convenzionali. Le nuove soluzioni per il packaging cosmetico, biodegradabili e compostabili, rispetteranno le normative vigenti e ridurranno l’impatto ambientale, favorendo una maggiore accettazione da parte del mercato.
Anche il settore food & beverage potrà beneficiare di queste innovazioni, in particolare per prodotti che richiedono proprietà barriera. In ambito agricolo, i film pacciamanti sviluppati contribuiranno a mantenere la qualità delle colture grazie a proprietà antimicrobiche e protettive.
Un progetto europeo per la transizione ecologica
Com4pha è finanziato dal Ministero della Scienza, Innovazione e Università e dai fondi Next Generation UE, e rappresenta un esempio concreto di come ricerca, industria e innovazione biotecnologica possano convergere per supportare la transizione verso un packaging più circolare, sicuro e sostenibile.