Il decreto-legge 31 maggio n. 77, meglio conosciuto come “DL semplificazioni e governance Piano di ripresa resilienza” introduce una serie di disposizioni, anche in materia ambientale e di sostenibilità, di rilevante importanza per l’attività imprenditoriale delle aziende italiane.
É stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, recante “Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure” (c.d. DL semplificazioni e governance PNRR). CONFINDUSTRIA propone una nota illustrativa quale riferimento per conoscere i contenuti di questo importante documento.
Il DL, in vigore dal 1° giugno 2021, costituisce il primo provvedimento di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e della strategia riformatrice in esso delineata. Esso definisce il sistema di governance del Piano e introduce una serie di misure per il rafforzamento della capacità amministrativa e l’accelerazione degli investimenti green e digital, nonché altre misure in materia di contratti pubblici. Nel merito, il decreto-legge si compone di due parti: la parte I reca la “Governance per il PNRR” e la parte II le “Disposizioni di accelerazione e snellimento delle procedure e di rafforzamento della capacità amministrativa”.
Rispetto alla governance, in linea con quanto proposto da Confindustria, il decreto-legge delinea un sistema “a rete”, articolato su tre livelli principali (alla Presidenza del Consiglio è affidata la responsabilità di indirizzo; al Ministero dell’economia e delle finanze sono affidati il monitoraggio e la rendicontazione; ai soggetti attuatori, con il coordinamento dei Ministeri, la realizzazione operativa degli interventi).
Per quanto riguarda invece le misure di semplificazione amministrativa e di rafforzamento della capacità amministrativa, nel DL si individuano cinque pacchetti principali:
- il pacchetto green, che recepisce diverse proposte di Confindustria in tema di valutazione di impatto ambientale (VIA), economia circolare e fonti rinnovabili. Sempre in linea con le richieste di Confindustria, tale pacchetto introduce anche il meccanismo dell’interpello ambientale e interviene su alcuni aspetti della disciplina del Superbonus 110%, semplificando le attestazioni di regolarità urbanistica ed edilizia dell’immobile su cui si eseguono gli interventi oggetto dell’agevolazione;
- il pacchetto infrastrutture e contratti pubblici che, in linea con alcune proposte di Confindustria, proroga al 20 giugno 2023 diverse misure del DL n. 76/2020, c.d. DL Semplificazioni 2020 (ex multis, affidamenti sotto e sopra soglia Ue; verifiche antimafia e protocolli di legalità; responsabilità erariale; conferenza dei servizi veloce) e del DL n. 32/2019, c.d. DL Sblocca-cantieri. Inoltre, il DL interviene sul tema del subappalto e introduce una procedura speciale per l’approvazione di alcuni progetti PNRR. Con riferimento a tale pacchetto occorre, altresì, evidenziare l’assenza di un intervento, sollecitato da tempo da Confindustria, volto a limitare, allineandolo disciplina Ue, il potere di esclusione delle stazioni appaltanti in caso di violazioni fiscali e previdenziali non definitivamente accertate;
- il pacchetto digitale, che introduce importanti semplificazioni per l’installazione di infrastrutture per la rete mobile e fissa. Tali misure recepiscono le proposte degli operatori del settore delle telecomunicazioni, che Confindustria ha sostenuto;
- il pacchetto Mezzogiorno che, in linea con alcune proposte di Confindustria, interviene sulla disciplina delle Zone Economiche Speciali (ZES), ampliando i poteri del Commissario straordinario, prevedendo l’istituto dell’autorizzazione unica per i progetti inerenti alle attività economiche ovvero all’insediamento di attività industriali, produttive e logistiche all’interno delle ZES ed estendendo da 50 a 100 milioni di euro il massimale del “Credito d’imposta Sud” per le ZES;
- il pacchetto di norme generali sul procedimento amministrativo, che modifica la legge n. 241/1990, rafforzando l’istituto dei poteri sostitutivi e quello del silenzio assenso e, in linea con le proposte di Confindustria, riducendo il termine per l’esercizio del potere di annullamento d’ufficio.