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Una domanda sempre meno prevedibile, prodotti sempre più "green" richiesti dal mercato, problemi ricorrenti sulle catene di fornitura costringono le aziende manifatturiere a rivedere i propri sistemi di produzione con strategie, tecnologie e modelli di business, per adattarsi rapidamente al mercato ottimizzando i costi e riducendo l’impatto ambientale.
Maurizio Cacciamani
Le aziende richiedono soluzioni integrate per produzioni di qualità più efficienti, e flessibili e soprattutto sostenibili ma anche servizi quali la servitizzazione. come ad esempio quelle offerte da due aziende giapponesi leader nell'automazione Mitsubishi Electric e Omron. La digitalizzazione richiede molte energie e la disponibilità al confronto tra i reparti che portano conoscenze ma anche esigenze diverse. I risultati in Gewiss - spiega Laura Onorati - sono stati la lotta allo spreco con imballaggi ottimizzati, l'emergere di idee innovative, lo sviluppo di nuove competenze e di nuove soluzioni da aggiornare costantemente.
Ragionando sull'economia dei servizi la servitizzazione, secondo Mauro Paretti (Syncron) è uno strumento che crea una relazione a lungo termine tra fornitore e cliente in quanto è in grado di far condividere gli obiettivi. Per far questo occorre disporre su tutta la filiera di una piattaforma integrata, trasparente, versatile su cui convergere dati affidabili di prezzo, di disponibilità, di locazione: tutto questo è un prerequisito se si vuole operare in settori quali il packaging.
Il valore del dato è fondamentale ma, per Iacopo Carreras (ThinkIN), esiste una discrepanza tra i dati di pianificazione e quelli raccolti in produzione. Il gap viene colmato grazie all’IoT, che permette di controllare in tempo reale quello che avviene in produzione stando anche in un altro luogo. I dati raccolti vanno poi misurati e lavorati e qui ora aiuta l'IA.
La sostenibilità gioca un ruolo importante è infatti uno dei fattori tenuti in considerazione dalle banche nel concedere finanziamenti alle aziende che ora devono rispettare determinati KPI di sostenibilità: questo, per Veronica Bovo, (Hind) vuol dire in concreto fare cultura di impresa non solo all'interno dell'azienda ma anche verso i propri clienti che spesso, essendo PMI, hanno difficoltà a gestire la sostenibilità.
Per essere sostenibili, secondo Anna De Carolis (Politecnico di Milano), i prodotti andrebbero progettati prevedendone ulteriori vite, ad esempio utilizzando gli scarti come materie prime per altri settori.
NOTA: Questo articolo è stato redatto traendo liberamente spunto dalla tavola rotonda "Verso una produzione efficiente e sostenibile: il ruolo dell’innovazione, della robotica e dei servizi" coordinata da Mauro Bellini, (ESG 360) tenutasi a Industry4.0 360SummIT Forum.