Fatturato, produzione e bilancia commerciale del comparto in sintesi: a livello generale, il pre-consuntivo ipotizzato rende lo spaccato di un settore resiliente e in crescita.
Barbara Iascone
I dati relativi all’industria dell’imballaggio per l’anno 2021 ci hanno mostrato un settore in ottima salute che, grazie a un rimbalzo fisiologico, ha visto crescere i livelli produttivi del 7%, proiettando la quantità di imballaggi vuoti prodotti in Italia a 18.194 t/000.
Come accaduto per la maggior parte dei settori manifatturieri, il 2021 ha visto dunque un andamento positivo nelle tendenze produttive, facendo sì che venissero superate le gravi perdite registrate nel 2020. Discorso diverso vale per l’industria del packaging che, anche nel 2020, aveva comunque registrato un +0,6%.
Basandoci sulle prime ipotesi di pre-consuntivo, nel 2022 dovremmo registrare la conferma di un andamento tendenziale positivo della produzione di imballaggi, espressa in tonnellate. Con un tasso di crescita che dovrebbe assestarsi intorno al +2,4%, la quantità di imballaggio dovrebbe superare le 18.600 t/000.
A incentivare la produzione saranno sicuramente le esportazioni che, in base ai dati ISTAT aggiornati, crescono del 5%, ma anche il mercato interno ha fatto la sua parte, grazie all’input delle importazioni, che registrano un +20%. Ed è proprio l’andamento delle importazioni da tenere sott’occhio, in quanto in costante e continua crescita: negli ultimi 15 anni sono infatti cresciute a un tasso medio annuo pari al +5,5% (si consideri che le esportazioni, per lo stesso periodo, hanno registrato un tasso medio annuo del +1,2%).
Di conseguenza abbiamo assistito a un calo del saldo commerciale tra export e import che, pur mantenendosi positivo, ha subito un calo medio annuo del 10,6%. L’utilizzo apparente, che non tiene conto di eventuali movimenti delle scorte, dovrebbe registrare una crescita pari al +4,4%.
Dopo due anni di andamenti alquanto anomali, soprattutto per quanto riguarda l’industria manifatturiera, nel 2022 dovremmo tornare a una situazione di normalità. Come sempre sarà l’andamento del settore manifatturiero a influenzare i trend dell’industria dell’imballaggio. Nel 2022 dovrebbe però anche esaurirsi l’influsso del movimento scorte, che ha caratterizzato il biennio 20-21. Il +7% della produzione di imballaggi registrato nel 2021 è stato infatti fortemente determinato dalla necessità di riapprovvigionamento delle scorte a magazzino, intaccate nel corso del 2020 a causa della maggior richiesta di alcune tipologie di prodotti, come per esempio le conserve alimentari e, in generale, il cibo confezionato.
Nel 2022 le quotazioni relative ai materiali utilizzati per produrre imballaggi hanno mostrato in generale un trend in crescita fino a settembre, per poi calare e stabilizzarsi nell’ultima parte dell’anno.