Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di Bilancio 2022 e la sua entrata in vigore l’1 gennaio 2022 è stato confermato il rinvio all’1 gennaio 2023 dell’entrata in vigore della “plastic tax”. Il posticipo dell’imposta sui così detti Macsi, ossia i prodotti in plastica monouso, era già stato anticipato dal Governo il 19 ottobre 2021, dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Documento Programmatico di Bilancio. La conferma definitiva è arrivata dal testo che ha concluso l’iter parlamentare e la nuova tabella di marcia è molto simile a quella che era stata adottata lo scorso anno con la Legge di Bilancio 2021.
La plastic tax, che era stata pensata con un intento ecologico e ambientale dalla Legge di Bilancio 2019 per il 2020 varata dal secondo governo Conte, sarebbe dovuta entrare in vigore nell'estate del 2020. In seguito, anche per l’abbattersi della pandemia e non voler creare ulteriore pressione fiscale su settori economici già duramente colpiti, il decreto “Rilancio” l'aveva rinviata a gennaio 2021, ma la Legge di Bilancio 2020 per il 2021 l'aveva fatta slittare a luglio dello stesso anno, prima che il decreto “Sostegni bis” del primo governo Draghi la rinviasse ulteriormente all’1 gennaio 2022. Con questo nuovo rinvio, dall’1 gennaio 2023, quindi, scatterà la tassa di 45 centesimi di euro per ogni chilogrammo di articoli in plastica con funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari.