Riciclo: il punto della situazione

Il 14 dicembre si è svolto, contemporaneamente in live streaming e in presenza presso il Nazionale Spazio Eventi, a Roma, “L’Italia del Riciclo 2021”, il rapporto annuale sul riciclo e il recupero dei rifiuti, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Fise Unicircular (l’Unione Imprese Economia Circolare), con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e di Ispra per illustrare dati e trend sullo sviluppo del riciclo dei rifiuti, filiera per filiera.
Diversi i relatori che hanno preso parte al webinar, tra cui Paolo Barberi, Presidente Fise Unicircular ed Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile i quali hanno sottolineato quanto l’eccessiva burocratizzazione ostacoli il riciclo in Italia, che ciononostante, si conferma un settore in crescita nel sistema economico italiano.

“Per una reale transizione ecologica servono però incentivi per i prodotti riciclati”
Dalla presentazione dello studio è emerso che nonostante lo shock determinato dall’avvio della pandemia, nel 2020 l’industria nazionale del riciclo ha confermato la sua posizione di avanguardia a livello europeo. I flussi delle raccolte differenziate hanno sostanzialmente tenuto, nonostante la pandemia, migliorando lievemente le proprie prestazioni, con alcune filiere del riciclo che hanno già raggiunto in anticipo gli obiettivi fissati, mentre su altre, soprattutto nel primo semestre, hanno maggiormente pesato le restrizioni per il contenimento del Covid-19 e il calo della domanda, con un recupero solo parziale nella seconda parte dell’anno.
Inoltre, è stato evidenziato quanto siano fondamentali una semplificazione normativa e gli incentivi all’uso dei prodotti riciclati per raggiungere una reale transizione ecologica.

Un altro punto su cui si è focalizzata l’attenzione dei relatori è che il PNRR costituisce una preziosa occasione per colmare il gap impiantistico in alcune regioni italiane, per favorire l’efficientamento di importanti settori del riciclo e per sviluppare nuovi processi di riciclo.

A tale proposito Paolo Barberi ha affermato: “Il riciclo, oltre alla valenza che esso riveste per la transizione ecologica, assume ancor più un’importanza strategica per la resilienza del nostro sistema economico e sociale. Per questo motivo, occorre creare un mercato e una cultura che valorizzino adeguatamente, con opportuni strumenti, i materiali e i prodotti da riciclo, scoraggiando il ricorso all’utilizzo delle materie prime vergini e premiando un settore industriale fatto spesso di attività private di piccole o medie dimensioni, che hanno consentito e consentono il raggiungimento di importanti risultati di recupero di materia ed energia dai rifiuti”.

La crescita del packaging riciclato nel 2020
Il Rapporto da anni registra una crescita costante delle quantità di rifiuti riciclati che, stando ai dati, è stata solo rallentata dall’arrivo della pandemia.
In particolare, a proposito del settore packaging, nonostante la crisi, il riciclo degli imballaggi nel 2020 si è mantenuto su un buon livello, con circa 9,6 milioni di tonnellate (rispetto a 9,3 milioni del 2019) avviate a recupero di materia (dato stabile rispetto al 2019). Il tasso di riciclo è salito al 73% dell’immesso al consumo, con un incremento di 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

I tassi di riciclo dei rifiuti d’imballaggio si sono confermati su soglie record per l’intero continente: carta (87%), che rappresenta il fiore all’occhiello dei materiali riciclati guadagnando 6 punti percentuali rispetto al 2019, vetro (79%), plastica (49%) che ha registrato 8 punti percentuali in più rispetto al 2019, mentre legno (62%), alluminio (69%) e acciaio (80%) hanno registrato una leggera flessione dettata da un minor consumo di imballaggi causato dalla pandemia.

Nelle conclusioni è emerso che l’economia circolare è un tema spesso trascurato nell’ambito della salvaguardia ambientale. A tale proposito, Edo Ronchi ha asserito: "Nei piani di sviluppo andrebbero inseriti degli standard in grado di misurare i benefici dell’economia circolare in relazione all’efficienza energetica. Un modello che preleva molti materiali, promuove il consumo e genera un aumento dei rifiuti è incompatibile con il concetto di transizione ecologica".

Infine, Paolo Barberi ha aggiunto: "È necessario migliorare la comunicazione per fornire informazioni corrette, di modo che l'economia circolare venga considerata una strategia necessaria per andare incontro alla transizione ecologica".