L’esecuzione dei progetti dedicati agli impianti per i rifiuti urbani è troppo lenta

Ogni anno la Corte dei Conti pubblica il suo Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica. Nel Rapporto 2021 vengono affrontati vari argomenti, tra cui anche temi che hanno a che fare con l’economia circolare, con particolare riferimento agli impianti di raccolta, smaltimento e trattamento dei rifiuti.

La Corte dei Conti mette sotto i riflettori le tempistiche con cui vengono realizzate le infrastrutture e li mette in relazione con le tempistiche dettate dal Recovery Plan. I dati ci dicono che la durata media per l’effettiva realizzazione delle infrastrutture si attesta intorno ai 4 anni e qualche mese. Di questi quattro anni, però, il 60% (2,7 anni) del tempo è speso per la fase di progettazione dell’impianto, incluso anche l’iter di verifiche per le autorizzazioni. La Corte dei Conti evidenzia uno sbilanciamento dei tempi tra progettazione e realizzazione che, invece, segue tempistiche idonee.

Inoltre, viene evidenziata una differenza nei tempi di realizzazione tra gli impianti di raccolta e quelli di smaltimento/trattamento. Infatti, per gli impianti legati alla raccolta si registrano tempi di realizzazione minori perché c’è una maggiore accettazione da parte dei cittadini che limita l’insorgere della cosiddetta sindrome NIMBY (Not In My Back Yard) e NIMTO (Not In My Term of Office).

Oltre a questa problematica vi è anche una debolezza del nostro Paese nella fase di execution dei progetti relativi alle infrastrutture, resa evidente dal fatto che la realizzazione delle infrastrutture per la gestione del ciclo dei rifiuti è decisamente inferiore rispetto a quanto programmato e finanziato. Questo dato trova una conferma nel tasso di assorbimento dei Fondi Strutturali e d’Investimento Europei (SIE), al 31 ottobre 2020 da cui risulta un avanzamento solo del 42% rispetto alle risorse programmate 2014-2020.

Quindi, se oggi si decidesse di avviare la progettazione e realizzazione di un impianto di trattamento per i rifiuti, lo vedremmo operativo intorno al marzo 2026!

Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2021