Sempre più ristoratori scelgono imballaggi cellulosici per la consegna del cibo da consumare a casa ma, troppo spesso, i contenitori non vengono usati per raccontare l’attenzione del ristoratore nei confronti della sostenibilità e fornire indicazioni al consumatore sulle modalità di conferimento alla raccolta differenziata degli imballi.
Comieco, Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a Base Cellulosica, con la redazione de Il Gusto (hub multimediale del Gruppo Gedi che si occupa di cibo e vino) e l’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN) ha approfondito - nel corso di Golosaria, rassegna annuale dedicata alle eccellenze italiane del food & wine che si è tenuta dal 6 all'8 novembre, a Milano presso MiCo Convention Centre - le caratteristiche dei pack utilizzati per il food delivery.
Anche i ristoratori preferiscono gli imballaggi cellulosici: i pack in carta e cartone, combinando prestazioni, sicurezza e sostenibilità, si confermano validi alleati della transizione ecologica nell’ambito del food delivery, cresciuto del 17% nel 2020.
I consumatori dimostrano di apprezzare sempre più la fruizione del cibo tra le mura domestiche e, in quest’ambito, la qualità del packaging è diventata una vera e propria variabile determinante nelle loro scelte. Ma i ristoratori come si sono adattati al delivery diretto? Che materiali utilizzano per i loro contenitori? Li sanno valorizzare appieno cogliendone le opportunità?
Per rispondere a queste domande Comieco, in collaborazione con la redazione de Il Gusto e l’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo ha indagato sulle scelte e le abitudini di chi il cibo lo prepara, analizzando i pack usati da 40 ristoranti italiani dislocati a Milano, Torino, Roma e Napoli e raccontando il mondo del food delivery dal punto di vista del ristoratore.
I materiali, le origini, le certificazioni e l’efficacia dei diversi tipi di imballaggi utilizzati nell’ambito della consegna del cibo a domicilio sono stati i temi al centro del dibattito di “Delivery, fra contenuto e contenitore. Il gusto della sostenibilità del packaging” organizzato nell’ambito della sedicesima edizione di Golosaria.
Tutti gli imballaggi osservati sono prevalentemente a base carta. Questa prima evidenza mette in luce come carta e cartone, grazie alle loro caratteristiche di compostabilità e riciclabilità siano materiali particolarmente adatti per l’utilizzo nel food delivery. A questo si aggiunge che questi due materiali sono costante oggetto di ricerca e innovazione, al fine di coniugare sempre di più sicurezza del contenuto e sostenibilità del contenitore, confermandosi preziosi alleati nella lotta contro lo spreco alimentare grazie, per esempio, a soluzioni come la nanocellulosa, che garantisce una perfetta conservazione degli alimenti, un alto grado di riciclabilità e grandi possibilità di applicazione.
Non tutti i ristoratori sono ancora consapevoli delle potenzialità dell’imballaggio, a partire dalla comunicazione con il cliente. Salvo poche eccezioni, la superficie dei contenitori non viene quasi mai utilizzata per dare informazioni sul ristorante, sulla storia o sulla filosofia del cibo che propone, o per comunicare le caratteristiche relative alla composizione dell’imballaggio e alla sua riciclabilità. Una possibilità dunque inespressa, ma che potrebbe essere utile per raccontarsi e farsi conoscere dal consumatore, soprattutto quando la relazione tra ristoratore e cliente è rappresentata proprio dall’imballaggio in cui il cibo è proposto.
Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco ha dichiarato: “La pandemia ci ha portato in eredità nuove modalità di acquisto e consumo: con circa 420 milioni di pacchi spediti nel 2020, l’e-commerce è cresciuto del 30% rispetto al 2019. Stesso boom è stato registrato anche nel settore del food delivery, con un giro d’affari nel 2020 di oltre 700 milioni di euro, +19% rispetto all’anno precedente. In questo contesto il packaging in carta e cartone è sempre più protagonista della raccolta, rappresentando oltre il 40% del flusso domestico. L’osservazione dei packaging utilizzati dai ristoratori per il delivery conferma come carta e cartone siano protagonisti perché sostenibili e facili da riciclare. E i numeri lo dimostrano: l’Italia ha raggiunto l’87% di tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici, superando con 10 anni di anticipo gli obiettivi europei.”
Silvio Barbero, presidente dell’Università delle Scienze Gastronomiche ha affermato: “Di fronte ai cambiamenti climatici in atto e al progressivo spostamento delle modalità di consumo del cibo verso uno di tipo domestico, diventa sempre più fondamentale limitare l’impatto ambientale della componente packaging del food delivery. Quindi dobbiamo affidarci a contenitori che rispettino le qualità del cibo nel tragitto dal ristorante a casa nostra, e nel contempo, rispettino anche l’ambiente; la carta potrebbe rappresentare la giusta sintesi in questo senso. In ogni caso, resta fondamentale la ricerca e l’innovazione per progettare imballi che rispettino questi due asset e, al tempo stesso, favoriscano il loro riciclo a partire dalla loro stessa concezione. Se un materiale è compostabile, non vuol dire che dobbiamo sentirci esenti dal dovere di riciclare il più possibile”.