di Giampiero Zazzaro
Una triplice collaborazione tra il produttore di packaging statunitense Berry Global Group, la catena tedesca di caffè Tchibo e Neste, società finlandese che produce materie prime, ha permesso di raggiungere un nuovo traguardo nel mercato del caffè grazie a una capsula prodotta da fonti rinnovabili.
Tchibo ha collaborato con Berry per realizzare capsule sostenibili di caffè a marchio Qbo, utilizzando polipropilene (PP) a base di materie prime rinnovabili. Infatti, la capsula è stata prodotta con biopolimeri realizzati attraverso gli scarti e i residui di oli e grassi, riducendo di circa il 35% le emissioni di CO2.
Marius-Konstantin Wiche, responsabile della divisione capsule e innovazione di Tchibo ha dichiarato:
Siamo orgogliosi di offrire capsule in PP prodotte con il 70% di materie prime rinnovabili che, ad oggi, risultano essere le più sostenibili presenti sul mercato.
Va sottolineato che questa soluzione offre la stessa qualità e le medesime prestazioni delle capsule tradizionali. Inoltre, la materia prima rinnovabile può essere facilmente introdotta nelle linee di produzione esistenti, senza la necessità di apportare particolari adattamenti in termini tecnologici.
Berry ha unito le giuste materie prime e le proprie competenze tecniche per la produzione delle capsule, in modo da accelerare ulteriormente la propria conversione verso un’economia circolare più sostenibile. Inoltre, questa capsula ha ottenuto la certificazione ISCC PLUS (sistema di certificazione legato agli obiettivi di sostenibilità inclusi nell'agenda 2030 presentata dalle Nazioni Unite) necessaria per essere immessa nel mercato.
L'introduzione di queste nuove capsule porta avanti uno dei progetti della multinazionale statunitense, ovvero il raggiungimento del 30% di plastica presente nei propri imballaggi alimentari entro il 2030. Inoltre, nel lungo termine, l'azienda prevede di eliminare totalmente la plastica vergine dai propri imballi.